Cerca e trova immobili

BELLINZONASettemilaseicento firme targate VPOD per «una sanità di qualità»

26.01.23 - 12:34
Saranno consegnate lunedì 30 gennaio alle 13:45 a Palazzo delle Orsoline
Foto Tipress
Settemilaseicento firme targate VPOD per «una sanità di qualità»
Saranno consegnate lunedì 30 gennaio alle 13:45 a Palazzo delle Orsoline

BELLINZONA - «Si tratta di passare ai fatti». Con questa sollecitazione rivolta alla politica si presenteranno lunedì 30 gennaio alle 13.45 a Palazzo delle Orsoline i dirigenti sindacali del VPOD: in mano gli scatoloni con dentro le settemila e seicento firme dell'iniziativa popolare “Per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità”.

A cosa punta la spinta d'iniziativa popolare? A cinque obiettivi: uno, condizioni lavorative minime valide per tutto il settore sociosanitario e socioeducativo, per garantire una maggiore attrattività e una maggiore durata delle carriere professionali ed evitare l’abbandono precoce del personale sociosanitario e socioeducativo; «È assurdo formare continuamente del personale, che dopo relativamente pochi anni abbandona la professione e cambia lavoro» affermano dal VPOD.

Due, codifica dei diritti di pazienti e utenti: la definizione dei diritti di pazienti e utenti va sviluppata - secondo il sindacato - nelle leggi che regolano i vari ambiti. «Oggi c’è una disomogeneità di approcci nei vari ambiti- spiegano - e i gravi problemi purtroppo emersi alla Casa anziani di Sementina e all’Unitas ribadiscono quanto sia importante fare chiarezza sui diritti di pazienti e utenti».

Tre, valutazione indipendente e trasparente della qualità nelle strutture. Quattro, organi di mediazione indipendenti: «è necessaria la creazione di organi di mediazione indipendenti, gratuitamente accessibili a pazienti, utenti, famigliari e per­sonale per discutere e per conciliare in caso di problemi. I gravi problemi come già detto purtroppo emersi alla Casa anziani di Sementina e all’Unitas confermano puntualmente quanto sia importante istituire questi organi, che esistono nel settore sociosanitario e socioeducativo del resto della Svizzera e che consentono di affrontare tempestivamente i problemi».

Quattro, una valutazione indipendente e trasparente della qualità̀ delle strutture sociosanitarie e socioeducative: questo esercizio deve comportare una pubblicazione regolare dei risultati, che sia accessibile a tutti.

Cinque, una pianificazione cantonale e controllo parlamentare: «occorre uniformare il modo di affrontare le proble­matiche sociosanitarie e socioeducative, grazie a pianificazioni cantonali settoriali e al controllo parlamentare sull’adempimento dei contratti di prestazione da parte delle strutture finanziate dall’ente pubblico».

Ad accompagnare il buon esito della raccolta firme, arrivano anche le dichiarazioni del segretario del VPOD Raoul Ghisletta, che dice di voler «dare un impulso forte tramite l’iniziativa popolare, affinché la popolazione e in particolare personale, pazienti e utenti ricevano delle risposte a problemi che sono risolvibili in tempi ragionevoli».

«Il personale ha l'impressione di lavorare in continua emergenza»

Mentre Stefano Testa, sindacalista, ribadisce che «il personale ha l’impressione di lavorare in continua emergenza e stress, il che ha delle ripercussioni negative sulla qualità delle cure sociosanitarie e delle prestazioni socioeducative». Il suo collega di sindacato Fausto Calabretta, ritiene che «malgrado le pacche sulle spalle da parte della politica e dei datori di lavoro, poco o nulla è stato fatto, in Ticino e nel resto della Svizzera». 

Infine una voce che arriva direttamente dalla corsia: Jessica Poeta lavora da otto anni come tecnico di radiologia e assicura che «nella mia seppur ancora breve carriera ho assistito nel corso degli anni a grandi cambiamenti, in senso peggiorativo, in merito alle condizioni lavorative in ambito sanitario. Il carico di stress al quale noi operatori sanitari siamo sottoposti - afferma - è sempre molto elevato, complici sicuramente diversi fattori fra cui il continuo rapportarsi con persone malate, bisognose di un certo livello di cure e attenzioni».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE