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CANTONEDa nessun sintomo alla morte: alla scoperta dell'embolia polmonare

17.01.23 - 06:30
Questa malattia non è tra le più conosciute eppure è molto frequente. Ne abbiamo parlato con il primario di medicina al Civico Marco Pons.
EOC
Il primario di medicina all'Ospedale Civico, Marco Pons.
Il primario di medicina all'Ospedale Civico, Marco Pons.
Da nessun sintomo alla morte: alla scoperta dell'embolia polmonare
Questa malattia non è tra le più conosciute eppure è molto frequente. Ne abbiamo parlato con il primario di medicina al Civico Marco Pons.

LUGANO - Un dolore lancinante al costato. Che ti toglie il fiato. La corsa all’ospedale. La TAC d’urgenza. L’attesa spasmodica. E infine il responso: «Embolie polmonari multiple». Per il paziente, un 40enne del Bellinzonese, è una diagnosi inaspettata. E che lo lascia basito. In effetti questa malattia non è tra le più conosciute e “pubblicizzate” tra quelle polmonari. Eppure - come ci spiega Marco Pons, primario di Medicina all’Ospedale Civico di Lugano - è «estremamente frequente» e rappresenta tuttora «una delle prime cause di morte anche in ospedale». «In Ticino - precisa lo pneumologo - possiamo stimare che ci siano 300-400 casi all’anno». 

Sintomi variegati - L’embolia polmonare è provocata da grumi di sangue che partono dagli arti (il 90% dalle gambe, il 10% dalle braccia), passano dalla parte destra del cuore e finiscono la loro corsa incagliandosi nei vasi polmonari e provocandone la chiusura. Questo può generare i sintomi più disparati. «La malattia ha una presentazione clinica molto variegata», sottolinea l’esperto. «Va dal nessun sintomo fino alla morte improvvisa. E nel mezzo troviamo un paziente con dispnea (fatica a respirare, ndr) e dolori toracici».

Una malattia curabile, ma che può uccidere - Una malattia complessa. Camaleontica. A volte difficile da diagnosticare. Ma fortunatamente curabile nella maggioranza dei casi. «Se non trattata - precisa Pons - l’embolia polmonare ha una mortalità che va dall’1 al 4 per cento dopo trenta giorni e sale al 4-7 per cento a novanta». Ma una parte di queste morti, soprattutto tra gli anziani, potrebbe sfuggire ai radar, anche perché i sintomi non sempre sono evidenti. E sono proprio le persone più attempate a essere tra le più colpite a causa della sedentarietà o poiché sofferenti di altre patologie. «Sopra gli ottant’anni registriamo circa sei casi su mille, mentre sotto i cinquanta sono meno di uno su mille», sottolinea Pons.

Passi da gigante nelle cure - La medicina ha comunque fatto passi da gigante. «Da una decina d’anni - ricorda il primario - ci sono questi nuovi anticoagulanti orali che fluidificano il sangue. Sono molto comodi, visto che non necessitano di controlli regolari, e hanno un’efficacia del 97%».

Da tre mesi all’eternità - La durata della terapia può però variare a seconda dei motivi che hanno provocato la trombosi. Se il fattore scatenante è noto - precisa lo pneumologo, citando come esempio un trauma alla gamba o una lunga immobilizzazione - l’anticoagulante viene assunto per soli tre mesi. Mentre se la causa non è chiara allora si sale almeno a sei mesi, ma vi è la possibilità concreta che la terapia accompagni il paziente, soprattutto se già anziano, per il resto della sua vita. «Quel che è certo - sottolinea Pons - è che negli ultimi anni si tende ad andare avanti più a lungo con l’anticoagulazione perché fa più paura un ritorno dell’embolia, rispetto alla possibilità di sanguinare molto a causa della fluidità del sangue. Naturalmente - ci confida ridendo - alle persone anti-coagulate sconsigliamo di svolgere attività a rischio come la boxe».

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COMMENTI
 

demos 1 anno fa su tio
nessuna correlazione con i vaccini...pero intanto sono morte una miriade di persone in salute da un momento all altro...chissa se un giorno riusciranno a dire la verita.

MAHE93 1 anno fa su tio
Guarda caso tutti i pazienti che ce l hanno sono vaccinati😂

Max80 1 anno fa su tio
Uomo con uno spiccato senso di responsabilità, professionalità e umanità che al giorno d’oggi pochi anno.

volabas56 1 anno fa su tio
Lo conosco ( anche se non lo vedo spesso) persona veramente in gamba.

Granzio 1 anno fa su tio
Da nessun sintomo alla morte: un'altra botta di ottimismo mediatico !

Emib5 1 anno fa su tio
Risposta a Granzio
Granzio A parte il fatto che non è obbligatorio leggere l'articolo, il pezzo è informativo e utile. Se vuoi un periodico senza notizie negative, la vita non è sempre rosa, anzi, perché non leggi setimanali tipo Chi o simili?

Mgrazia60 1 anno fa su tio
Persona stupenda il Dottor Pons grazie dottore 😘
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