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CANTONE«I prezzi dei farmaci non aumenteranno»

22.06.22 - 06:30
Il neo eletto presidente dell'Ordine dei Farmacisti ci spiega che ruolo dovrà svolgere la farmacia del futuro
Tipress
«I prezzi dei farmaci non aumenteranno»
Il neo eletto presidente dell'Ordine dei Farmacisti ci spiega che ruolo dovrà svolgere la farmacia del futuro

CHIASSO - L'Ordine dei Farmacisti del Cantone Ticino (OFCT) ha un nuovo presidente, Peter Burkard. Sulla farmacia del futuro ha le idee chiare, dovrà poter svolgere un ruolo di attore fondamentale nelle prestazioni sanitarie di prime cure. «Esattamente come durante la pandemia, con i tamponi rapidi, i tamponi molecolari PCR e le vaccinazioni, che sono stati dei servizi apprezzati dalla popolazione. Nel futuro, quando ci saranno nuove prestazioni, dovremo tenerci pronti per farle conoscere alla popolazione ed essere innovativi e propositivi».

Prevede che i prezzi dei farmaci possano aumentare?
«No. Anche se l’inflazione sta aumentando i farmaci non saranno presi in considerazione. Il prezzo dei farmaci non segue l’inflazione, inoltre il prezzo dei farmaci e il reddito dei farmacisti sono basati da prestazioni negoziate con le casse malattia».

In Ticino ci sono 203 farmacie, non sono troppe?
«No. In Ticino non ci sono grossi agglomerati e molte persone abitano nelle periferie. Avere le farmacie di prossimità è un servizio importante da offrire, inoltre le farmacie in Ticino sono più piccole rispetto a quelle del resto della Svizzera. Noi offriamo un servizio più capillare e la gente non deve fare parecchi chilometri in auto per trovarne una».

Nella sua farmacia di Chiasso (a 100 metri dalla frontiera) ha già perso dei clienti a causa della concorrenza italiana?
«Difficilmente vanno all’estero perché c’è il problema del rimborso delle assicurazioni. Il prezzo dei medicamenti nuovi, quelli che hanno ancora un brevetto, è praticamente identico. Mentre nei farmaci generici la differenza è un po’ più grande, ma non credo che, come a differenza del carburante, ci sia una grossa influenza, perché si vuole sempre avere un rapporto di fiducia con il proprio medico. Io personalmente non ho perso clienti a causa della vicinanza alla frontiera».

Negli scorsi anni ci sono state critiche riguardo il lavoro svolto dagli assistenti che sostituivano il lavoro dei farmacisti, quale è la situazione attuale?
«Durante gli orari di apertura c’è sempre presente il titolare, che è un farmacista, o un collaboratore con il libero esercizio rilasciato dal Cantone. Poi ci sono gli assistenti che hanno delle mansioni sempre sotto il controllo del farmacista responsabile, come ad esempio preparare le ricette. Inoltre durante la pandemia molti assistenti si sono formati per eseguire i tamponi e svolgono questi compiti sempre sotto la sorveglianza di un responsabile. Mediamente in Ticino ci sono uno o due - in quelle grandi anche cinque o sei - assistenti che svolgono un ruolo importante proprio a supporto del farmacista».

Ai giovani farmacisti viene consigliato di proseguire la formazione che può costare fino a 25mila franchi. Come ordine dei farmacisti elargite degli aiuti?
«Questa formazione serve ad ottenere un titolo di perfezionamento riconosciuto dalla Confederazione che permette di ottenere il libero esercizio, di aprire la propria farmacia e di lavorare indipendentemente. Portano a delle conoscenze supplementari che riguardano anche il management della farmacia ed è sicuramente un investimento per il futuro. Chi svolge questa formazione già lavora circa all’80% e riceve già uno stipendio. Noi come ordine dei farmacisti non possiamo pagare la formazione, ma ogni singolo studente deve negoziare con il suo responsabile che può anche pagargli alcuni corsi. Cerchiamo di venire comunque incontro e, se è il caso, paghiamo la metà della tassa sociale annuale».

Qualora ci fosse una nuova ondata pandemica, vi sentite pronti?
«Si. Sia dal punto di vista della formazione, sia degli strumenti a nostra disposizione. Se ci saranno dei nuovi corsi di aggiornamento da svolgere sicuramente li faremo e siamo pronti anche ad eventuali cambiamenti nella gestione, sempre per il bene della popolazione».

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