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Acqua del rubinetto: in Ticino mai così pulita

Solo il 3% dei campioni d'acqua corrente analizzati dal Laboratorio cantonale nel 2021 presentavano delle lacune.
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Acqua del rubinetto: in Ticino mai così pulita
Solo il 3% dei campioni d'acqua corrente analizzati dal Laboratorio cantonale nel 2021 presentavano delle lacune.
Percloroetilene e cloroformio restano però presenti nelle acque non trattate. E per quest'ultimo c'entra la piscina comunale di Chiasso.
BELLINZONA - Caldo sempre più insistente in Ticino. E mentre la sete aumenta, c’è chi dà mano al portafogli. Ma è davvero necessario? Secondo il Laboratorio cantonale, no. L’acqua del rubinetto ticinese è...

BELLINZONA - Caldo sempre più insistente in Ticino. E mentre la sete aumenta, c’è chi dà mano al portafogli. Ma è davvero necessario? Secondo il Laboratorio cantonale, no. L’acqua del rubinetto ticinese è infatti di qualità sempre più eccelsa, ha rivelato il direttore Nicola Forrer. «È meglio scegliere l’acqua corrente: ecologica, economica e sicura». 

Qualche problema solo in tre casi su cento - Le analisi effettuate sull’acqua potabile in rete durante lo scorso anno hanno infatti rilevato solo 20 non conformità su 608 campioni, un’incidenza del 3%, in calo rispetto al 7% del 2020. L’acqua non pulita, spiega Forrer, viene individuata dalla presenza di batteri fecali come l’Escherichia Coli e gli Enterococchi, che possono essere accompagnati da batteri più gravi come la salmonella.

Tanta pioggia, pochi grattacapi - Buone notizie anche sul fronte potabilità. I casi di non potabilità, nonostante le precipitazioni straordinarie dell’estate scorsa, sono infatti scesi a sette, una cifra che segna un minimo storico, eguagliata solo nel 2016 e nel 2012. «È un valore molto basso considerando le bombe d’acqua che hanno colpito il nostro territorio», precisa Forrer.

Strascichi del passato - Per quanto concerne invece le acque sotterranee non ancora trattate, sono però state rilevate quantità significative di solventi chimici, come percloroetilene e cloroformio, e di prodotti fitosanitari. Quantità, però, che sono la conseguenza di quanto accaduto in passato, sottolinea l'esperto. «Prima degli anni '90 il percloroetilene era molto utilizzato nelle lavanderie a secco e nei garage, e ne è stato immesso nell’ambiente un quantitativo importante. Quando è stata scoperta la sua tossicità il suo utilizzo è diminuito, però si tratta di un sostanza che una volta presente nelle falde ci mette molti anni, anche decenni, ad andarsene». 

La piscina che inquina - Stesso discorso per il cloroformio, ancora presente dopo il picco toccato nel 2020 a causa dell’inquinamento di una falda avvenuta nel 2019. E c'entra una piscina pubblica. Allora, si legge infatti in un rapporto dell'Age, l'Azienda di servizi industriali di Chiasso, si era verificata un'importante perdita nella piscina comunale di Chiasso, situata a Vacallo. 

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