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CANTONEÈ morto Klaus Ingo Opris

10.01.22 - 22:29
Deceduto in un carcere rumeno il mandante dell'assassinio di Flavia Bertozzi. A confermarlo il vedovo Andrea.
Ti-Press
Klaus Ingo Opris all'entrata dell'aula penale a Bucarest. Era il 2003.
Klaus Ingo Opris all'entrata dell'aula penale a Bucarest. Era il 2003.
È morto Klaus Ingo Opris
Deceduto in un carcere rumeno il mandante dell'assassinio di Flavia Bertozzi. A confermarlo il vedovo Andrea.
La donna, incinta di due gemelli, era stata uccisa barbaramente la sera del 3 dicembre 2002 a Ponte Capriasca.

PONTE CAPRIASCA - Klaus Ingo Opris è morto. Il mandante del terribile assassinio di Ponte Capriasca, costato la vita a Flavia Bertozzi la sera del 3 dicembre 2002, è deceduto in un carcere rumeno. La notizia in realtà risale a ben nove anni fa. Più precisamente al 27 settembre del 2012. Ma è trapelata solo in questi giorni a causa della richiesta di scarcerazione del killer russo Alexander Bakaev, l'esecutore materiale del delitto. 

«Quell'uomo era un folle» – Mentre Opris era stato condannato all'ergastolo, Bakaev aveva ricevuto una condanna a 19 anni. Da scontare in Russia. «Proprio di recente – spiega a Tio/20Minuti Andrea Bertozzi, doganiere e vedovo di Flavia – il suo avvocato aveva avanzato una procedura per riavvicinarlo a uno stato di libertà. Ecco perché sono stati riattivati tutti i canali di giustizia che si erano occupati della vicenda. Ed è così che, tramite il comandante delle guardie di confine Silvio Tognetti, sono venuto a saperlo. Non nascondo di essere sollevato. Quell'uomo era un folle. Ha fatto una cosa orribile». 

La lite alla frontiera – Opris aveva avuto una lite col doganiere Andrea Bertozzi al valico di Chiasso-Brogeda la sera del 31 marzo 2002. Quel giorno il rumeno giurò vendetta a Bertozzi. Una vendetta consumata in modo spietato e cruento diversi mesi più tardi, mentre la moglie, incinta di due gemelli, si trovava in casa da sola con un'amica e Bertozzi era oltre Gottardo per un corso di formazione. A Ponte Capriasca quella sera del 3 dicembre si presentarono in due: lo stesso Opris e il killer Bakaev. Il caso, tra i più efferati della cronaca nera ticinese, fece parecchio scalpore. 

«Si chiude un capitolo molto doloroso per me» – Bertozzi nel frattempo è riuscito a rifarsi una vita. Tre anni fa aveva raccontato la sua nuova quotidianità a Tio/20Minuti. Ignaro del fatto che l'uomo che gli aveva segnato in maniera così profonda l'esistenza in realtà fosse già morto. «Fa un certo effetto a pensarci – commenta –. Perché non me l'hanno detto prima? Credo che le autorità rumene non fossero tenute a comunicarmelo. Non so nemmeno di cosa sia morto esattamente. Ma va bene così. Si è chiuso un capitolo molto doloroso per me. E adesso che Opris se la veda con la giustizia divina». 

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