Cerca e trova immobili
CANTONE

È morto Klaus Ingo Opris

Deceduto in un carcere rumeno il mandante dell'assassinio di Flavia Bertozzi. A confermarlo il vedovo Andrea.
Ti-Press
Klaus Ingo Opris all'entrata dell'aula penale a Bucarest. Era il 2003.
È morto Klaus Ingo Opris
Deceduto in un carcere rumeno il mandante dell'assassinio di Flavia Bertozzi. A confermarlo il vedovo Andrea.
La donna, incinta di due gemelli, era stata uccisa barbaramente la sera del 3 dicembre 2002 a Ponte Capriasca.
PONTE CAPRIASCA - Klaus Ingo Opris è morto. Il mandante del terribile assassinio di Ponte Capriasca, costato la vita a Flavia Bertozzi la sera del 3 dicembre 2002, è deceduto in un carcere rumeno. La notizia in realtà risale a be...

PONTE CAPRIASCA - Klaus Ingo Opris è morto. Il mandante del terribile assassinio di Ponte Capriasca, costato la vita a Flavia Bertozzi la sera del 3 dicembre 2002, è deceduto in un carcere rumeno. La notizia in realtà risale a ben nove anni fa. Più precisamente al 27 settembre del 2012. Ma è trapelata solo in questi giorni a causa della richiesta di scarcerazione del killer russo Alexander Bakaev, l'esecutore materiale del delitto. 

«Quell'uomo era un folle» – Mentre Opris era stato condannato all'ergastolo, Bakaev aveva ricevuto una condanna a 19 anni. Da scontare in Russia. «Proprio di recente – spiega a Tio/20Minuti Andrea Bertozzi, doganiere e vedovo di Flavia – il suo avvocato aveva avanzato una procedura per riavvicinarlo a uno stato di libertà. Ecco perché sono stati riattivati tutti i canali di giustizia che si erano occupati della vicenda. Ed è così che, tramite il comandante delle guardie di confine Silvio Tognetti, sono venuto a saperlo. Non nascondo di essere sollevato. Quell'uomo era un folle. Ha fatto una cosa orribile». 

La lite alla frontiera – Opris aveva avuto una lite col doganiere Andrea Bertozzi al valico di Chiasso-Brogeda la sera del 31 marzo 2002. Quel giorno il rumeno giurò vendetta a Bertozzi. Una vendetta consumata in modo spietato e cruento diversi mesi più tardi, mentre la moglie, incinta di due gemelli, si trovava in casa da sola con un'amica e Bertozzi era oltre Gottardo per un corso di formazione. A Ponte Capriasca quella sera del 3 dicembre si presentarono in due: lo stesso Opris e il killer Bakaev. Il caso, tra i più efferati della cronaca nera ticinese, fece parecchio scalpore. 

«Si chiude un capitolo molto doloroso per me» – Bertozzi nel frattempo è riuscito a rifarsi una vita. Tre anni fa aveva raccontato la sua nuova quotidianità a Tio/20Minuti. Ignaro del fatto che l'uomo che gli aveva segnato in maniera così profonda l'esistenza in realtà fosse già morto. «Fa un certo effetto a pensarci – commenta –. Perché non me l'hanno detto prima? Credo che le autorità rumene non fossero tenute a comunicarmelo. Non so nemmeno di cosa sia morto esattamente. Ma va bene così. Si è chiuso un capitolo molto doloroso per me. E adesso che Opris se la veda con la giustizia divina». 

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE