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LUGANOAl Civico quasi due franchi per un caffè al distributore

30.09.21 - 06:15
Il fornitore: «Noi chiediamo 60/70 centesimi. Poi è il cliente che definisce il prezzo al pubblico»
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Al Civico quasi due franchi per un caffè al distributore
Il fornitore: «Noi chiediamo 60/70 centesimi. Poi è il cliente che definisce il prezzo al pubblico»
Abbiamo provato a contattare l'Ente ospedaliero per chiarimenti, ma senza ottenere nessuna risposta

LUGANO - Chi, almeno una volta nella vita, non ha bevuto un caffè al distributore automatico. Sono pratici, negli ultimi anni anche discretamente buoni, ma soprattutto economici. Con meno di un franco (di solito) si riesce ad avere quella carica che, a volte, serve per superare la giornata.

Ma se si spera di arrivare con in mano un franchetto e bersi un caffè al Civico di Lugano si rimarrà delusi. Come segnala un lettore, presso gli automatici Dallmayr presenti nella struttura, per un espresso di franchi ne servono 1,80. Il costo di un ginseng? Ben 2,70 franchi.

Abbiamo provato a interpellare l'EOC per capire il perché di questo divario rispetto a distributori identici, ma piazzati altrove. Abbiamo anche chiesto se non si ritenga eccessivo far pagare quasi due franchi per un caffè all'automatico, ma purtroppo non c'è stata risposta.

A chiarire come stanno le cose è un fornitore della Dallmayr. «Noi, quando ci rechiamo da un cliente proponiamo un prezzo che, a seconda della grandezza dell'automatico, in Ticino può variare dai 60 ai 70 centesimi. Indipendentemente dalla miscela che viene scelta, ne abbiamo diverse».

E allora come mai si trovano prezzi così sbilanciati? «È il cliente - prosegue il fornitore - che definisce il prezzo alla vendita, non noi». La differenza tra quei 70 centesimi che chiede Dallmayr e il prezzo che compare sulla "macchinetta" è chiaro, quindi, dove andrà: «Finisce nelle tasche del cliente, che - va detto - deve sostenere costi quali elettricità, acqua, etc».

Di fatto, però, 1,80 franchi per un caffè non è propriamente la prassi. «Abbiamo clienti che lo propongono persino a un prezzo più basso di quanto lo vendiamo noi. In pratica permettono ai dipendenti di avere i nostri prodotti a prezzi agevolati e pagano loro la differenza. Così ti trovi il caffè a 40 o addirittura 30 centesimi. C'è persino chi fa sì che il distributore eroghi gratis. Ognuno adotta la politica prezzi che ritiene opportuna».

Sui 2,70 franchi del ginseng, il fornitore ci tiene a una precisazione: «È un prezzo troppo alto, credo che siano i ginseng da tre decilitri, i "To Go" sul modello di Starbucks. Non il cafferino, insomma».

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