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CANTONEI vaccinati in cliniche e ospedali? Il dato sarà pubblico

25.07.21 - 14:30
Dal prossimo 1. agosto è prevista la pubblicazione sulla pagina dell'autorità sanitaria ticinese
20min/Simon Glauser
I vaccinati in cliniche e ospedali? Il dato sarà pubblico
Dal prossimo 1. agosto è prevista la pubblicazione sulla pagina dell'autorità sanitaria ticinese
In una lettera, il medico cantonale Merlani ribadisce l'importanza della vaccinazione tra gli operatori sanitari, «non tanto a protezione della propria salute, quanto più delle persone di cui si occupano»

BELLINZONA - Troppi pochi vaccinati tra il personale sanitario? Per rimediare a questa situazione, di recente Francia e Grecia hanno reso obbligatoria la misura per i professionisti della salute. E settimane fa la stessa scelta era stata fatta dall'Italia.

Com'è invece la situazione ticinese? Si saprà dal prossimo 1. agosto, quando «sarà aperta e resa pubblicamente accessibile sul sito dell'Ufficio del medico cantonale una pagina dedicata alle differenti strutture attive nel cantone e il loro tasso di vaccinazione». Lo si legge in una recente lettera del medico cantonale Giorgio Merlani, datata 23 luglio e indirizzata a ospedali, cliniche, case per anziani e servizi di cura a domicilio.

Si tratta - come si evince ancora dallo scritto - di fornire dati che possano «garantire la libera scelta da parte del paziente in merito all'operatore sanitario che lo cura, a quale servizio di assistenza e cura a domicilio rivolgersi o valutare di optare per la residenza presso una struttura sociosanitaria piuttosto che un'altra oppure scegliere la struttura ospedaliera».

Sarà reso noto solo il tasso di vaccinazione, assicura il medico cantonale: «In nessun modo verrà fornito il nome del singolo operatore né tanto meno il suo stato “vaccinato o non vaccinato”».

Il «buon esempio» dall'alto - Nella lettera, Merlani ribadisce inoltre l'importanza della vaccinazione per il personale sanitario, «non tanto a protezione della propria salute, quanto più delle persone di cui si occupano». Il medico cantonale si aspetta che «i quadri superiori delle strutture» diano «il buon esempio». E chiede inoltre alle direzioni sanitarie e amministrative di mettere a disposizione «informazioni scientifiche, riconosciute e provenienti da fonti autorevoli in merito all'efficacia e alla sicurezza dei vaccini» e di offrire una «consulenza personalizzata al personale timoroso o scettico», garantendo inoltre il tempo di lavoro per usufruire del vaccino.

Il medico cantonale ricorda, inoltre, che il vaccino a tecnologia mRNA impiegato in Svizzera mantiene «un'ottima copertura» contro i decorsi severi e «riduce almeno in parte anche il rischio di trasmissione del virus», nonostante la diffusione delle nuove e più contagiose varianti di coronavirus.

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