«Ma il Cantone tutela i docenti frontalieri e non i docenti residenti?»

Pellegrini è contrario al «trambusto burocratico» del DECS che invita i docenti frontalieri a farsi vaccinare in Italia
BELLINZONA - L'Italia ha deciso di vaccinare i docenti contro il Covid-19. E - riferisce il presidente di Unione democratica federale (UDF) - la Cancelleria dello Stato ha contattato la Regione Lombardia per sapere se la possibilità venisse estesa anche ai docenti frontalieri che operano in Ticino, per poi invitare (tramite il DECS) i direttori delle scuole cantonali a informarli e farsi vaccinare in quelle strutture (fornendo loro i dati necessari per contattare la Regione e chiedere la vaccinazione).
Un passo che ha reso Edo Pellegrini «piuttosto perplesso», stando alle sue stesse parole. Tanto da presentare un'interpellanza al Consiglio di Stato. Perché, a suo dire, «si è messo in atto un trambusto burocratico».
«Vi sembra normale - è la domanda con cui si rivolge al Governo - che ci si preoccupi della vaccinazione dei docenti frontalieri quando non è stato messo in atto alcun piano vaccinale per i docenti residenti, nemmeno per quelli con patologie a rischio (senza dimenticare che le regole di distanziamento e mascherina, specialmente durante le pause, vengono applicate un tanto al kg)?».
Dal Consiglio di Stato Pellegrini vuole inoltre sapere «quanti sono stati i docenti cantonali colpiti dal Covid, quanti sono rimasti assenti da scuola e quanti hanno dovuto essere sostituiti e per quanto tempo».




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