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Lavorare bene da casa con un cantastorie e una trainer

Serenità, movimenti dolci e consapevolezza: gli ingredienti per un caffè virtuale perfetto che allieti il lavoro da casa
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Lavorare bene da casa con un cantastorie e una trainer
Serenità, movimenti dolci e consapevolezza: gli ingredienti per un caffè virtuale perfetto che allieti il lavoro da casa
MALVAGLIA - Da un’idea di Paola Valchera ha preso avvio l’offerta di CoffeeMoments, piccoli momenti di aggregazione per le aziende in home office. Attualmente il progetto conta su cinque “Coffeemakers”: un’insegnante di ...

MALVAGLIA - Da un’idea di Paola Valchera ha preso avvio l’offerta di CoffeeMoments, piccoli momenti di aggregazione per le aziende in home office. Attualmente il progetto conta su cinque “Coffeemakers”: un’insegnante di yoga, un cantastorie, una cantante, una smart e agile trainer e una chef happiness officer.

Cosa è CoffeeMoments?
«Proponiamo attività di aggregazione a distanza da personalizzare secondo le esigenze delle aziende, sulle principali piattaforme virtuali. L’obiettivo è aiutare i dipendenti in home office a trovare un ritmo di lavoro equilibrato, favorendo la produttività e diminuendo lo stress mentale, fisico e sociale. Creiamo momenti di unità a distanza e approfondiamo tematiche aziendali, con uno sguardo leggero e poetico. Con l’home office l’azienda è entrata nelle case dei collaboratori e nella loro intimità: per esempio, vedere in videoconferenza una collega che tiene in braccio il suo bambino».

Come è nato il progetto?
«Da anni mi dico che il teatro è un modo di comunicare diverso e che deve essere portato nelle scuole e nelle aziende, per questo il mio primo CoffeeMaker è un cantastorie, poi si sono aggiunti altri professionisti. C’è bisogno di leggerezza, profondità e poesia nel comunicare».

Come ha cambiato i rapporti aziendali il lavoro da casa?
«Il telelavoro richiede degli adattamenti nelle modalità e nella gestione personale. È una nuova normalità che necessita cambiamenti, anche solo nell’interazione con gli altri. In home office si parla attraverso lo schermo e questo può diventare a lungo andare pesante e freddo. Ma può anche essere sfruttato per abbattere le distanze e i tempi e per offrire momenti di benessere. Il primo lockdown ci ha fatto affrontare il telelavoro come una novità di breve durata, ora la situazione è diversa. Abbiamo bisogno di spensieratezza e di sapere organizzare tempo e lavoro a casa, trovando il nostro equilibrio e il nostro ritmo».

Come gestire il telelavoro?
«Per chi ha bisogno di pianificare le sue attività professionali e comunicare in modo efficace ci sono i CoffeeTools. Con questi incontri si offrono alle aziende e ai telelavoratori degli strumenti per affrontare la nuova modalità. È possibile anche usufruire di un’ora di coaching conversation individuale: le persone hanno bisogno di parlare ed essere ascoltate in uno spazio a loro dedicato».

Siamo più stressati?
«La percezione dello stress è personale. L’importante è guardarsi dentro, riflettere, prendersi dei momenti per sé. Io credo fortemente nelle attività che proponiamo, come lo yoga, il cantastorie e le sonorità terapeutiche. Cerchiamo di aiutare il singolo a trovare il suo equilibrio, il senso di unità nel team e rafforzare la qualità dei rapporti interpersonali, attraverso il teatro e le pratiche di benessere».

Perché partecipare a un caffè virtuale?
«Per rompere la quotidianità, come collaboratore, per creare un’unità e un clima di fiducia, come azienda. Giochiamo sul non avere aspettative e vivere il presente. Fermarsi, prendere un momento del “qui e ora” e goderselo fino in fondo».

Paola Valchera

Crescita positiva per dirigenti e collaboratori
Il telelavoro ha radicalmente cambiato il nostro equilibrio e le nostre vite. Non è possibile lavorare a casa come in ufficio: «Se non sto bene in home office, ma devo comunque continuare in questa modalità, cosa posso fare di diverso? È questa la domanda fondamentale da porci per capire come adattarsi alla nuova normalità», spiega Paola Valchera. «In aiuto ci sono i nostri appuntamenti, ma anche una figura emergente: il Chief Happiness Officer». Chi ricopre questo ruolo si occupa dello sviluppo organizzativo e accompagna alla crescita positiva i collaboratori e i dirigenti delle aziende, per favorire produttività, migliorare i rapporti interpersonali all’interno dell’impresa e garantire un clima accogliente e amichevole. «Sono felice di poter collaborare con una CHO nell’ambito dei CoffeeMoments: è positivo che ci sia nelle aziende una persona che stimoli benessere e serenità. Chi lavora felice, lavora meglio».

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