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GAMBAROGNOCinque Fonti: «Quel fantomatico gruppo semina zizzania»

22.04.20 - 15:11
Il CdA della Casa anziani ha incontrato parte del personale e replica alle critiche sollevate dalla lettera aperta
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Cinque Fonti: «Quel fantomatico gruppo semina zizzania»
Il CdA della Casa anziani ha incontrato parte del personale e replica alle critiche sollevate dalla lettera aperta

GAMBAROGNO - «Basta screditare la Casa anziani Cinque Fonti». È la reazione contenuta in un comunicato stampa (vedi allegato), firmato dal Cda e dalla Direzione, con cui l’istituto prende posizione dopo la lettera aperta, “un grido di aiuto”, sottoscritta ieri da una trentina di dipendenti contrari al licenziamento del direttore Samuele Enderli.

Nel comunicato stampa il vertice della Cinque Fonti parla di “fantomatico gruppo” e riferisce di un incontro avvenuto stamattina con il personale di turno: «Tutti i presenti, una cinquantina, ossia ben oltre la metà dell’effettivo che si avvicenda a turni, hanno espresso grande stupore e disapprovazione per il contenuto del comunicato che porta immeritato discredito anche al loro operato. Nessuno era al corrente e pertanto, stigmatizzano l’azione di questo fantomatico gruppo, citato nel comunicato, che si è mosso unilateralmente senza minimamente coinvolgere i colleghi. Alcuni presenti hanno ipotizzato che l’azione sia stata orchestrata autonomamente da singoli. Tutto il personale presente ha manifestato sostegno e appoggio ai vertici della Casa anziani».

A onor di cronaca, prima di continuare nel riferire del comunicato stampa, va detto che la lettera aperta pubblicata ieri non era anonima ma firmata da una dipendente quale «portavoce di una trentina di dipendenti dell'istituto». Sia come sia il CdA della Cinque Fonte spiega che l’incontro odierno è stata l’occasione per «esprimere ancora una volta al personale i ringraziamenti per l’impegno dimostrato in questa difficile situazione, ma anche per esternare il più profondo stupore per il metodo scelto da alcuni di loro per manifestare presunti disagi». Il CdA sottolinea inoltre che «l’attuale Direzione dell’Istituito, affidata con l’avvallo dell’Autorità cantonale ad ALVAD fino al 31 luglio 2020, ha profuso un grande sforzo per svolgere colloqui con i dipendenti allo scopo di capirne le esigenze e raccogliere spunti per un miglioramento».

«Mal si capisce - continua la nota - perché si prediliga il metodo plateale di una lettera aperta alla stampa al posto del colloquio diretto basato sulla fiducia reciproca». Secondo il CdA «sorgono forti i dubbi che, ancora una volta, qualcuno per interessi personali cerchi di seminare zizzania. Veramente peccato perché questo non fa né il bene dell’Istituto né quello dei dipendenti e tanto meno quello degli ospiti che sono sicuramente coloro sui quali andrebbero focalizzate tutte le attenzioni».

Infine, la nota forse più importante, «indipendentemente dalle valutazioni che il CdA sta considerando per la nuova Direzione amministrativa, si ribadisce che, in ogni caso, non è disponibile a considerare un reintegro dell’ex direttore». La motivazione addotta? «Perché si è tra l’altro constatato che i termini del suo contratto non hanno una base sostenibile sulla scala salariale di riferimento. L’aspetto finanziario è sicuramente una nostra preoccupazione e stiamo approntando un sistema contabile che permetta di monitorare l’evoluzione finanziaria in tempo reale rispetto al Contratto di prestazione stipulato con il Cantone». Cosi si chiude il comunicato, annunciando che è «imminente» la comunicazione sulle nomine delle varie figure oggi vacanti nell’istituto.

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