Dopo le mele Udc altra frutta che parla dai manifesti. Ma il creativo Michel Ferrise spiega: «Improbabile che si tratti di un messaggio politico. Arriverebbe troppo tardi per il voto»
LUGANO - Campagne pubblicitarie alla frutta. Dopo le mele bacate dell’Udc e la polemica infuocata che ne è seguita, sono spuntati ora nelle strade del cantone dei manifesti dal messaggio equivoco, volutamente ambiguo, ma che sembrano strizzare comunque l’occhio al tema politico de “Prima i nostri”. Magari per farsene beffe o, al contrario, per sottolinearlo.
L’ananas che dichiara la propria provenienza: “Io non sono ticinese”, seguito da faccina triste… rievoca dal punto di vista grafico lo stile una nota catena di supermercati italiani. E nella direzione di un slogan commerciale e non politico sembra guardare anche il noto creativo ticinese Michel Ferrise, autore di campagne che hanno lasciato il segno. Ma questa non arriva da lui, dice e aggiunge: «I tempi dell’affissione mi fanno pensare che non si tratti di una campagna politica. Arriverebbe troppo tardi visto che il voto per corrispondenza è già iniziato. E però...». E però? «Questi manifesti potrebbero essere stati pensati per sfruttare temi da periodo elettorale affinché se ne parli. Un po’ come avevo fatto io con Ticino.com in passato. La mia impressione è che si tratti semplicemente della campagna di qualche catena, come Lidl o Aldi, che gioca sulla provenienza estera».
Ai poster che seguiranno l'ardua sentenza.