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LUGANOEcco come sarà il Centro scolastico di Cadro

11.04.19 - 16:52
Ad aggiudicarsi la progettazione della nuova struttura, che ospiterà asilo e mensa delle elementari, sono lo Studio Boltas Bianchi Architetti (capofila) e lo Studio d’ingegneria Roger Bacciarini & Co.
Città di Lugano
Il rendering
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Ecco come sarà il Centro scolastico di Cadro
Ad aggiudicarsi la progettazione della nuova struttura, che ospiterà asilo e mensa delle elementari, sono lo Studio Boltas Bianchi Architetti (capofila) e lo Studio d’ingegneria Roger Bacciarini & Co.

LUGANO - Il Municipio ha ratificato la decisione della giuria di assegnare il 1° premio per la progettazione della nuova scuola dell’infanzia e della mensa scolastica delle scuole elementari di Cadro allo studio di architettura Boltas Bianchi Architetti (capofila) e allo studio d’ingegneria civile Roger Bacciarini & Co. Un’esposizione pubblica dei progetti presentati avrà luogo all’ex Asilo Ciani, in via Carlo Cattaneo 5 a Lugano, dal 15 al 27 aprile 2019.

Al concorso di progetto, pubblicato lo scorso 19 ottobre, hanno partecipato 26 gruppi interdisciplinari, chiamati a elaborare una proposta per la nuova scuola dell’infanzia e la mensa scolastica delle scuole elementari di Cadro. La nuova scuola sarà composta da quattro sezioni e da uno spazio per la refezione degli alunni delle scuole elementari. Una delle sezioni potrà essere utilizzata anche a sostegno delle attività del servizio extrascolastico.

La giuria ha deciso all’unanimità di assegnare il primo premio al progetto, denominato “Conseguente”, dello studio di architettura di Agno Boltas Bianchi Architetti (capofila) e dello studio d’ingegneria civile Roger Bacciarini & Co. di Maroggia. Il progetto vincitore prevede un edificio articolato in due volumi. Il primo propone il prolungamento dell'edificio esistente, su un unico piano, ed è destinato ad accogliere la mensa della scuola elementare. Nel secondo volume - perpendicolare al primo e dell’altezza di due piani – è prevista la scuola dell'infanzia. «Il rapporto volumetricocompositivo tra edifici esistenti e nuovi - scrive la giuria - attraverso la precisa alternanza di pieni e vuoti, permette la definizione di un nuovo complesso unitario privo di spazi residuali e dai contenuti ben riconoscibili».

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