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CANTONESi fa in fretta a dire "farmacista": la rivoluzione dietro il camice bianco

05.03.19 - 06:00
Dal caso di una farmacia pizzicata senza il titolare presente, alle novità importanti che stanno cambiando una professione sempre più di sostegno al medico di famiglia
Si fa in fretta a dire "farmacista": la rivoluzione dietro il camice bianco
Dal caso di una farmacia pizzicata senza il titolare presente, alle novità importanti che stanno cambiando una professione sempre più di sostegno al medico di famiglia

LUGANO - Uomini e donne in camice bianco dietro al bancone dei farmaci. Per il cliente è semplicemente chi ti vende le medicine. Non tutti distinguono tra farmacista gerente, farmacista collaboratore e le assistenti di farmacia, un ruolo a netta prevalenza femminile. Queste ultime, non tutti lo sanno, non possono dispensare medicinali su ricetta senza la presenza di un farmacista supervisore. Eppure può accadere. Ad esempio, alcuni giorni fa a Lugano, dove la presunta infrazione è stata segnalata alla polizia.

Presente con buon senso - «La Legge impone la presenza del responsabile sanitario o di un altro farmacista autorizzato» spiega il Farmacista cantonale Giovan Maria Zanini. «L’articolo di legge, secondo la commissione sanitaria del Gran Consiglio, deve però essere interpretato con buon senso». Significa che il titolare può, per dire, assentarsi per un caffé o per parlare con un fornitore: «Quello che non va bene - prosegue Zanini - è che qualcuno vada in vacanza o prenda la giornata di libero senza un sostituto o supplente. Facciamo dei controlli, abbiamo inflitto anche delle multe, ma sostanzialmente in Ticino la situazione è sotto controllo».

Il prezzo dell'indipendenza - Già, la Legge… la revisione della nuova Legge sulle professioni mediche (LpMed), di recente applicazione, prevede tra le novità per i freschi neofarmacisti l’obbligo di un perfezionamento universitario post laurea della durata minima di due anni per poter praticare da indipendenti: l’iscrizione s’aggira attorno ai 25mila franchi (costi che lievitano per le trasferte a Zurigo). Rinunciarvi significa a tutti gli effetti lavorare sotto tutela del proprio superiore. Insomma i neolaureati con la rinnovata LpMed non differirebbero granché dalle assistenti di farmacia.

La concorrenza insubrica - La novità della LpMed, che ha fatto storcere il naso a qualche giovane, viene salutata invece con favore da altri. «È prematuro fare una valutazione - dice  Andrea Incerti, presidente dell’Associazione assistenti di farmacia -, ma la nuova Legge ha fermato l’invasione dei farmacisti insubrici che con stipendi di poco superiori facevano concorrenza diretta alle nostre assistenti di farmacia. Mettendone a rischio i posti di lavoro». Sul piatto della bilancia a favore del farmacista insubrico pesava il fatto di poter sostituire il titolare assente: «Perché un aspetto va sottolineato - dice Incerti con tono un po' sibillino - il farmacista deve essere sempre presente in farmacia. O lui o il suo sostituto». La nuova Legge, continua, «è positiva perché rivaluta il ruolo della assistente di farmacia che è il braccio destro dei farmacisti».

Post laurea consigliato - Il perfezionamento post laurea è caldamente consigliato dallo stesso Farmacista cantonale: «Bisogna fare di tutto per stimolare i giovani a seguire questa formazione. Uno sforzo di due anni per coronare gli studi e non autocondannarsi a lavorare sotto padrone (ossia il farmacista autorizzato, ndr). Il costo è chiaramente un problema e l’ho fatto presente al presidente di pharmaSuisse, l’associazione che gestisce i corsi». Per incentivare le farmacie ad assumere i neolaureati in formazione, aggiunge Zanini, «quelli che si impegnano a fare il perfezionamento sono autorizzati da subito a supplire il farmacista dopo un periodo iniziale di tre mesi».

L’Ordine promuove la Legge - «Con le nuove leggi vengono attribuite più competenze al farmacista, come, ad esempio, le vaccinazioni, le diagnosi di malattie comuni e frequenti e anche la prescrizione da parte dello stesso farmacista di medicamenti su ricetta» spiega il farmacista Federico Tamò, portavoce dell’Ordine dei farmacisti del Canton Ticino. «I due anni di pratica che c’erano prima sono stati sostituiti da questo perfezionamento. Il programma, come i costi, sono ancora in revisione. È molto interessante e importante avere sul territorio farmacisti che abbiano queste competenze».

Assistenti preoccupate - Il fatto invece che i neofarmacisti senza post laurea possano entrare in concorrenza diretta con le assistenti di farmacia non viene escluso da Andrea Incerti: «È una situazione che si potrà verificare. Ma le nostre assistenti hanno delle carte da giocare, tenuto conto della loro formazione che prevede otto corsi obbligatori all’anno. Ma è vero che serpeggia una certa preoccupazione tra chi vorrebbe iniziare la professione».

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COMMENTI
 

pharmapro 5 anni fa su tio
"Presente con buon senso"??? Un farmacista abilitato deve essere sempre presente in farmacia!! Se ciò non è possibile si chiudono le serrande e quando si torna si riaprono.

laurina 5 anni fa su tio
Ma chi sono gli autori di questa legge? Chi ci sta dietro? Possibile che una legge contrasti i giovani? Non era più semplice offrire ai nostri farmacisti una prospettiva di lavoro in Europa? La svizzera riconosce i farmacisti europei, mentre in Europa i farmacisti svizzeri non possono lavorare, non perché gli europei siano cattivi, ma semplicemente perché gli manca l'Esame di Stato (circa 7-10 esami da superare dopo la laurea). In Europa un farmacista svizzero può fare solo il magazziniere. Questa chiusura, da parte svizzera, attesta di fatto una paura.... L'apertura porta sempre dei vantaggi, mentre le chiusure presenteranno a breve gravissimi danni economici per la Svizzera.

pillolaazzurra 5 anni fa su tio
Vorrei entrare in farmacia e potere distinguere i ruoli, come avviene in Europa. Un colore distintivo del camice, a questo punto, è d'obbligo. Converrà ancora al farmacista tenere una persona che potrà vendere solo rossetti e ciucci?. A questo punto è meglio eliminare la figura dell'inserviente di farmacia.

lang 5 anni fa su tio
Desidero un servizio di qualità. Il più delle volte sono insoddisfatto per la poca preparazione di queste ragazze. Si avverte che si impegnano, ma sono....limitate

arsen 5 anni fa su tio
Le aiuto di farmacia non creano un servizio alla collettivita', anzi ci fanno apparire agli occhi dell'Europa come dei dilettanti. E' una vergogna che si voglia parificare gli studi di un neolaureato, a quelli di un assistente di farmacia !

kiko420 5 anni fa su tio
Ho smesso di acquistare le medicine in Svizzera perché costano troppo care. In Italia costano 1/3

pharmapro 5 anni fa su tio
Si tratta di una legge pasticciata. L'età media dei farmacisti ticinesi è di quasi 60 anni. La nuova legge danneggia i giovani farmacisti e lo stesso Cantone che ha pagato centinaia di migliaia di franchi per la formazione di un neolaureato. La legge non protegge le assistenti di farmacia! Anzi le metterà nel mezzo della strada. Un assistente di farmacia, che non possiede conoscenze di farmacologia, non potrà più servire al banco. Con la nuova legge ci si avvicinerà al servizio europeo.

pillola rossa 5 anni fa su tio
"...per non autocondannarsi a lavorare sotto padrone..." Le parole sono importanti!

gmogi 5 anni fa su tio
Per me sono le lobby che fanno la differenza, a chi conviene e a chi no e poi si decide. Altro che libera circolazione

Evry 5 anni fa su tio
è ora di agire con più perseveranza e sistematica

bimbogimbo 5 anni fa su tio
Meno male che almeno in questo caso qualcuno ha accesso il cervello e ha fatto in modo di fermare l’invasione dei farmacisti dell’insubria. Accettano salari vergognosamente bassi, e delle condizioni di lavoro assurde, pur di avere un lavoro... ma tutto questo non fa che: Aumentare la disoccupazione indigena - Peggiorare i salari e le condizioni generali di lavoro - Aumentare il traffico - Creare attriti tra indigeni e frontalieri. Io riintrodurrei le quote... se una fugura professionale esiste nel cantone, prima si assume questa figura, se poi proprio non va o non la si trova allora un datore di lavoro è liberissimo di assumere chiunque voglia da qualunque parte del mondo voglia.

franco1951 5 anni fa su tio
Risposta a bimbogimbo
Ma è più vergognoso offrire o accettare salari bassi? Credo che la risposta sia chiara: offrire. Perciò non giriamo la frittata, basta con dare la colpa sempre ai frontalieri e cerchiamo di essere intellettualmente onesti almeno una volta! Se offri salari giusti, il ticinese lo trovi!
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