Dal caso di una farmacia pizzicata senza il titolare presente, alle novità importanti che stanno cambiando una professione sempre più di sostegno al medico di famiglia
LUGANO - Uomini e donne in camice bianco dietro al bancone dei farmaci. Per il cliente è semplicemente chi ti vende le medicine. Non tutti distinguono tra farmacista gerente, farmacista collaboratore e le assistenti di farmacia, un ruolo a netta prevalenza femminile. Queste ultime, non tutti lo sanno, non possono dispensare medicinali su ricetta senza la presenza di un farmacista supervisore. Eppure può accadere. Ad esempio, alcuni giorni fa a Lugano, dove la presunta infrazione è stata segnalata alla polizia.
Presente con buon senso - «La Legge impone la presenza del responsabile sanitario o di un altro farmacista autorizzato» spiega il Farmacista cantonale Giovan Maria Zanini. «L’articolo di legge, secondo la commissione sanitaria del Gran Consiglio, deve però essere interpretato con buon senso». Significa che il titolare può, per dire, assentarsi per un caffé o per parlare con un fornitore: «Quello che non va bene - prosegue Zanini - è che qualcuno vada in vacanza o prenda la giornata di libero senza un sostituto o supplente. Facciamo dei controlli, abbiamo inflitto anche delle multe, ma sostanzialmente in Ticino la situazione è sotto controllo».
Il prezzo dell'indipendenza - Già, la Legge… la revisione della nuova Legge sulle professioni mediche (LpMed), di recente applicazione, prevede tra le novità per i freschi neofarmacisti l’obbligo di un perfezionamento universitario post laurea della durata minima di due anni per poter praticare da indipendenti: l’iscrizione s’aggira attorno ai 25mila franchi (costi che lievitano per le trasferte a Zurigo). Rinunciarvi significa a tutti gli effetti lavorare sotto tutela del proprio superiore. Insomma i neolaureati con la rinnovata LpMed non differirebbero granché dalle assistenti di farmacia.
La concorrenza insubrica - La novità della LpMed, che ha fatto storcere il naso a qualche giovane, viene salutata invece con favore da altri. «È prematuro fare una valutazione - dice Andrea Incerti, presidente dell’Associazione assistenti di farmacia -, ma la nuova Legge ha fermato l’invasione dei farmacisti insubrici che con stipendi di poco superiori facevano concorrenza diretta alle nostre assistenti di farmacia. Mettendone a rischio i posti di lavoro». Sul piatto della bilancia a favore del farmacista insubrico pesava il fatto di poter sostituire il titolare assente: «Perché un aspetto va sottolineato - dice Incerti con tono un po' sibillino - il farmacista deve essere sempre presente in farmacia. O lui o il suo sostituto». La nuova Legge, continua, «è positiva perché rivaluta il ruolo della assistente di farmacia che è il braccio destro dei farmacisti».
Post laurea consigliato - Il perfezionamento post laurea è caldamente consigliato dallo stesso Farmacista cantonale: «Bisogna fare di tutto per stimolare i giovani a seguire questa formazione. Uno sforzo di due anni per coronare gli studi e non autocondannarsi a lavorare sotto padrone (ossia il farmacista autorizzato, ndr). Il costo è chiaramente un problema e l’ho fatto presente al presidente di pharmaSuisse, l’associazione che gestisce i corsi». Per incentivare le farmacie ad assumere i neolaureati in formazione, aggiunge Zanini, «quelli che si impegnano a fare il perfezionamento sono autorizzati da subito a supplire il farmacista dopo un periodo iniziale di tre mesi».
L’Ordine promuove la Legge - «Con le nuove leggi vengono attribuite più competenze al farmacista, come, ad esempio, le vaccinazioni, le diagnosi di malattie comuni e frequenti e anche la prescrizione da parte dello stesso farmacista di medicamenti su ricetta» spiega il farmacista Federico Tamò, portavoce dell’Ordine dei farmacisti del Canton Ticino. «I due anni di pratica che c’erano prima sono stati sostituiti da questo perfezionamento. Il programma, come i costi, sono ancora in revisione. È molto interessante e importante avere sul territorio farmacisti che abbiano queste competenze».
Assistenti preoccupate - Il fatto invece che i neofarmacisti senza post laurea possano entrare in concorrenza diretta con le assistenti di farmacia non viene escluso da Andrea Incerti: «È una situazione che si potrà verificare. Ma le nostre assistenti hanno delle carte da giocare, tenuto conto della loro formazione che prevede otto corsi obbligatori all’anno. Ma è vero che serpeggia una certa preoccupazione tra chi vorrebbe iniziare la professione».