Malumori tra i genitori degli allievi del Palasio. Per Harmos alla sfilata del Rabadan dovrebbero andare anche i più piccoli. Un problema di gestione per i docenti, quindi si resta tutti in sede
GIUBIASCO – Alla faccia della Grande Bellinzona. I bambini delle otto sezioni di scuola dell'infanzia del Palasio, a Giubiasco, non parteciperanno al corteo di carnevale del Rabadan, previsto per venerdì pomeriggio. E questo per il secondo anno di fila. La scelta arriva dal direttore di sede Alessandro Zanetti, nel nome di Harmos, il concordato nazionale che prevede la scolarizzazione precoce anche per i bimbi di 3-4 anni. O tutti, o nessuno. Al corteo dovrebbero partecipare anche i più piccoli. Perché l’obbligo di frequenza coinvolge tutti. Una questione che creerebbe problemi di gestione ai docenti. Conclusione? Si resta tutti in sede.
Non mancano i brontolii tra i genitori dei bambini. «Il corteo del Rabadan è una tradizione – dice una mamma, che si fa portavoce del malumore diffuso tra i genitori –. È giusto che i nostri figli vengano privati di una simile gioia? Nel nome di cosa? Dell'esasperazione di un concordato? Basterebbe un po' di buonsenso, un po' più di elasticità. Non siamo nella Grande Bellinzona? Possibile che degli allievi della Grande Bellinzona non possano partecipare al loro carnevale?»
A dire il vero, se un genitore desidera recarsi al corteo col figlio privatamente, lo può fare. Ma il docente sarà costretto poi a segnarla come "assenza ingiustificata".
Alessandro Zanetti, direttore di sede e responsabile della decisione, contattato da Tio.ch/20 minuti, ha così spiegato la situazione: «Il docente è tenuto a coinvolgere tutti gli allievi della classe. In qualsiasi proposta di attività. Non è possibile e poco coerente nei confronti delle famiglie, lasciare i bambini più piccoli a casa. Andare o meno a sfilare al corteo è una scelta didattica del singolo docente. E quelli delle classi di scuola dell'infanzia hanno deciso che faranno carnevale in sede».