Ex funzionario DSS: «Accertamenti in vista nell'Amministrazione»

Il Governo vuole vederci chiaro, ha quindi dato mandato per accertare una eventuale gestione inadeguata del caso
BELLINZONA - Il caso dell'ex funzionario del DSS, condannato per coazione sessuale, non si chiude con la sentenza espressa ieri dalla Corte delle Criminali. Il Governo, infatti, ha dato incarico al Capo della Sezione delle risorse umane e al Consulente giuridico del Consiglio di Stato di esaminare gli atti dell’inchiesta penale e le motivazioni scritte della sentenza, una volta che saranno allestite, per procedere ad accertamenti in relazione all’eventuale gestione inadeguata del caso in seno all’Amministrazione.
Il Consiglio di Stato ricorda pure che non appena ricevuta comunicazione dal Ministero pubblico, nel giugno dello scorso anno, dell’apertura di un procedimento penale nei confronti di un collaboratore del DSS, aveva immediatamente sospeso quest’ultimo dalla funzione e avviato un’inchiesta disciplinare.
Successivamente, dopo aver potuto consultare gli atti del procedimento penale, ritenendo i fatti emersi e ammessi dal collaboratore inconciliabili con la funzione professionale esercitata, ha deciso lo scioglimento per disdetta del rapporto di impiego. «La condanna pronunciata ieri dalla Corte delle Assise criminali, ancorché in primo grado di giudizio, conferma l’adeguatezza di questo provvedimento», sottolinea in una nota stampa diffusa in serata.
In mattinata Matteo Pronzini aveva interpellato il Governo sull'atteggiamento, definito «omertoso», emerso nel corso del processo. «Per quale ragione malgrado queste ripetute segnalazioni il funzionario è rimasto responsabile delle politiche giovanili del Cantone?», chiede Pronzini, sollecitando l’Esecutivo nell’indicare motivazioni e responsabili di questo atteggiamento e lumi sull’iter seguito dall’Amministrazione nel caso di questo genere di segnalazioni.




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