Il pesce osseo era praticamente sparito dal Lago. Per il prossimo anno l'obiettivo è quello di raggiungere i 100mila esemplari
MELIDE - Sono circa 5mila gli esemplari di alborella immessi nella mattinata di oggi nelle acque del Ceresio.
Gli ultimi anni non sono stati facili per il pesce osseo, confrontato con situazioni critiche che hanno minacciato la sopravvivenza della specie.
Fino al 2012, presso la piscicoltura cantonale di Brusino Arsizio si era provveduto all’allevamento di uno stock di alborelle adulte con immissioni annuali del suo novellame nel lago. Successivamente, le difficoltà incontrate nel reperire nuovi esemplari adulti avevano determinato l’interruzione di questa attività facendo, di fatto, sparire la specie dal Ceresio.
Lo scorso anno il Dipartimento del territorio aveva deciso di correre ai ripari adotando delle azioni di recupero dell’alborella per ripopolare il lago.
L'immissione odierna, avvenuta in seguito al recupero delle specie dal Verbano, è uno dei passi mossi in tal senso.
«Un risultato concreto», come ci tiene a sottolineare Tiziano Putelli dell'Ufficio Caccia e Pesca cantonale che è solo l'inizio. «Il prossimo lavoro che ci attende è quello di reperire il maggior numero di riproduttori - spiega -. Contiamo di raggiungere cinquemila esemplari, per poter ripetere l'operazione che abbiamo visto oggi con numeri maggiori».
L'immissione odierna il prossimo anno potrebbe essere di portata ben più rilevante: «Siamo pronti in piscicoltura cantonale a Brusino e a Lugano. Il nostro obiettivo è quello di avvicinarci ai 100mila piccolini da immettere per il 2019. Se non riusciamo il prossimo anno contiamo di farlo per quello successivo».