Nel cielo ticinese ronzano sempre più droni
Raddoppiate le richieste alla torre di controllo di Agno. A Magadino sono ormai «un centinaio all'anno»
LUGANO - Il cielo è sempre più trafficato. Un registro dei droni in Ticino non esiste, ma quelli in circolazione sono «in costante aumento». Se ne sono accorte le torri di controllo degli aeroporti di Locarno e di Agno.
Richieste in aumento - In un raggio di 5 km dalle piste d'atterraggio, i velivoli telecomandati necessitano di un permesso per decollare, e in un anno le richieste nel Luganese sono raddoppiate. Da 50 nel 2016 a 99 l'anno scorso, spiegano da Skyguide. «Il trend è stabile» calcola il portavoce Valdi Barrosa «ma la torre di controllo decide di caso in caso, e può revocare il permesso in base alle condizioni meteo».
«Motivazioni non sempre adeguate» - Anche l'aerodromo di Magadino concede «un centinaio di autorizzazioni all'anno» ma «le domande sono molte di più» spiega il delegato cantonale per l'aviazione civile Davide Pedrioli. «Non sempre le richieste hanno motivazioni adeguate, o sono conciliabili con la viabilità aerea».
La legge è permissiva - Il boom comunque pare inarrestabile. Il motivo? Secondo l'esperto Andrea Perotti è questione, appunto, di permessi. «La legge non richiede un patentino ufficiale – spiega –. In Svizzera le regole sono molto meno restrittive rispetto agli altri paesi». Non mancano gli incidenti: a maggio un drone si è schiantato contro un elicottero sopra la diga della Verzasca. Ma per ora sarebbe un caso isolato.
Nel video allegato i consigli dell'esperto
