Gufi, scimmiette e leoncini… un’annata feconda per lo zoo al Maglio

Siamo andati a Magliaso per farci raccontare e mostrare come vivono i cuccioli appena nati
Siamo andati a Magliaso per farci raccontare e mostrare come vivono i cuccioli appena nati
MAGLIASO - È stato un anno decisamente fecondo quello che ha vissuto lo zoo al Maglio, azienda di famiglia la cui storia ebbe inizio ben 44 anni fa.
A presentarci i piccoli è proprio la direttrice del parco Sabina Feh che, ancora emozionata per le nascite, ci spiega in che modo i piccoli affrontano i primissimi giorni di vita.
I cebi dai cornetti, per esempio, «sono scimmiette molto giocose e che non stanno ferme un secondo. E lo sono anche le neo-mamme, che portano in braccio o sul dorso i loro piccoli per il primo anno di vita», a differenza dei macachi che «essendo scimmie più grandi, non possono rimanere aggrappati per troppo tempo alla mamma. Il cucciolo già da subito tende a staccarsi e ad essere più indipendente rispetto ai cebi».
Per la famiglia dei leoni invece la storia è un pò diversa. Subito dopo il parto la mamma è rimasta per sua scelta isolata con i suoi 3 cuccioli per due settimane; una volta usciti però il papà Max non ha avuto fin da subito il benestare della leonessa per avvicinarsi ai cuccioli; fino a quando in una giornata piovosa, potendo scegliere fra le due "stalle" presenti nel recinto, si è imposto entrando in quella con i cuccioli, mantenendo comunque una distanza limite di quasi un metro, imposto dalla madre. Al momento del pasto i cuccioli vengono separati dai genitori. Un giorno, quando la leonessa è andata a nutrirsi, il papà ha deciso di passare il tempo con i suoi piccoli, leccandoli e godendoseli con mai prima; per la direttrice Fehr «Questo è stato un momento di grande emozione e dolcezza provata da tutti noi».









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