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LUGANOCaos tra i preti: quanti grattacapi per il vescovo

03.08.18 - 06:02
Il sacerdote indesiderato di Arbedo? Rappresenta solo uno dei tanti casi su cui don Valerio Lazzeri si deve chinare. Ecco le vicende più spinose che danno filo da torcere alla Curia
Caos tra i preti: quanti grattacapi per il vescovo
Il sacerdote indesiderato di Arbedo? Rappresenta solo uno dei tanti casi su cui don Valerio Lazzeri si deve chinare. Ecco le vicende più spinose che danno filo da torcere alla Curia

LUGANO – Non bastava la chiusura del Giornale del Popolo. A turbare il sonno di don Valerio Lazzeri, vescovo di Lugano, c’è anche una Diocesi in subbuglio. Il sacerdote indesiderato di Arbedo, balzato di recente agli onori delle cronache, rappresenta solo uno dei tanti casi che stanno dando filo da torcere alla Curia. Il vescovo, interpellato da Tio/ 20 Minuti, ha optato per la via del silenzio. Comprensibile vista la delicatezza di alcune vicende.

Il prete che non piace – Ad Arbedo, don Adam Kowalik è stato letteralmente “detronizzato” dalla comunità. In due anni di attività, il sacerdote polacco non è riuscito a farsi amare. In quella parrocchia aveva regnato, per ben 53 anni, don Italo Meroni. Don Adam, con le sue iniziative che stridevano con la routine a cui la parrocchia era abituata, non è mai piaciuto. Sotto accusa anche i suoi modi di fare. In vacanza all’estero, il prete non rientrerà in parrocchia.

Via di corsa – È una vicenda che ricorda quanto accaduto qualche mese fa a Gordola con don Daniele Lo Prinzi. Anche in quella circostanza, sono state le lamentele di alcuni parrocchiani dovute a presunti problemi caratteriali del sacerdote, a fare scattare il “licenziamento”. Don Daniele, a maggio, ha lasciato Gordola da una settimana all’altra.

Voci di corridoio – Maniere piuttosto brusche, negli ultimi mesi, sono state segnalate anche in merito a un altro parroco del Locarnese. Eccessivamente burbero viene definito pure il parroco di Taverne-Torricella. Mentre ad Agno si sussurra di tensioni tra il sacerdote in carica e alcuni fedeli. 

Chi dice basta – E c’è anche chi dice basta di propria spontanea volontà. Clamorosa la recente decisione di don Roberto Roffi, amato parroco di Ravecchia. Dopo un anno sabbatico, don Roberto ha scelto di smettere. E di optare per altre vie professionali. Più o meno lo stesso percorso lo ha fatto don Osvaldo Gaggetta (ex Camorino e Sant'Antonino). Un periodo di pausa. E poi lo stop.

Il frate ambiguo – A creare maggiore imbarazzo sono i casi in cui il religioso sarebbe coinvolto in atteggiamenti ambigui. In queste circostanze l’anonimato è d’obbligo. Da anni un noto frate ticinese condurrebbe una vita parallela fatta di incontri sessuali con altri uomini, anche sposati. L’uomo, che non dipende direttamente dalla Curia ma che esercita comunque le funzioni di sacerdote, sarebbe una specie di sorvegliato speciale.

Chi abbandona il cantone – Sono circa 150 i sacerdoti attivi nella Diocesi ticinese. Per un totale di circa 250 parrocchie da coprire. A breve la Curia registrerà una nuova perdita. Quella di don Luciano Porri, parroco di Ponte Tresa. Si trasferirà in una parrocchia d’oltre Gottardo. La motivazione? In Ticino il sacerdote di origini argentine, pur avendo un dottorato ed esperienza anche a livello giuridico, sarebbe stato ingiustamente poco valorizzato. Nel frattempo, era stato designato un sostituto per don Porri. Il parroco in questione, tanto per restare in tema di pasticci burocratici, è però stato richiamato in Polonia, dal vescovo della sua diocesi di origine.

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