Malumori tra alcuni esercenti verzaschesi per i controlli di velocità effettuati la scorsa domenica lungo la strada cantonale. La polizia: «Giorno di punta e zona delicata. Controllo legittimo»
LAVERTEZZO – Un radar piazzato sulla strada cantonale, fuori abitato, dove il limite è fissato a 80 chilometri orari. In un giorno festivo, in alta stagione. Quella verificatasi nella giornata di domenica tra Lavertezzo e Brione Verzasca potrebbe essere stata una vera e propria strage di multe. Almeno stando ad alcuni esercenti della regione. Inviperiti dalla scelta delle autorità. «Simili trovate allontanano i turisti – tuona un ristoratore –. Già siamo in un periodo in cui facciamo fatica a fare affari. Così ci fanno scappare la gente».
Una questione di priorità – La precedenza va al turismo, o alla sicurezza? In Valle Verzasca il dibattito è aperto. «Giusto proteggere i centri abitati – sostiene un altro esercente –. Ma in questo caso il radar è stato messo in una zona in cui non ci sono case. Che senso ha? Il radar è stato attivo solo nella giornata di domenica. E ha mietuto tante vittime. C'era parecchia gente arrabbiata nel mio ristorante».
Come pesci nella rete – «L'hanno attivato di domenica – aggiunge una negoziante –. In questo modo si sapeva che ci sarebbero stati molti turisti che sarebbero caduti nella trappola. Sembra un modo solo per fare cassa. Siamo delusi».
Controlli annunciati – Polemiche infinite, dunque. Eppure, la presenza del radar in questione era stata annunciata, come di consueto, dal canonico comunicato stampa settimanale della polizia cantonale. «La località di Lavertezzo valle – spiega uno dei portavoce del servizio comunicazione – figurava tra quelle in cui sarebbero avvenuti controlli mobili della velocità. E così è stato».
La sicurezza prima di tutto – Secondo la Cantonale la prevenzione è lo strumento prioritario per ridurre gli incidenti e per migliorare la sicurezza sulle strade. «La velocità eccessiva rimane una delle principali cause degli incidenti gravi e letali. E il rispetto dei limiti è quindi un gesto che esprime anzitutto la volontà di tutelare la propria incolumità. Nonché quella degli altri utenti della strada. Gli apparecchi mobili per il rilevamento della velocità rappresentano un’opzione secondaria, che viene impiegata solo nei punti della rete stradale nei quali le misure di prevenzione “classiche” non hanno ancora prodotto gli effetti auspicati. Questi vengono puntualmente segnalati».
Opportune verifiche – Il radar è stato posato, fuori abitato, solo per la giornata di domenica. «Ma non c'è nulla di strano. Si trattava di un giorno di punta, in una tratta trafficata. È legittimo che, in simili circostanze, e dopo le opportune verifiche, la polizia ritenga di dovere effettuare dei controlli».