Laura Basile, moglie del canyonista morto un anno fa a Gordevio, è testimonial della campagna di prevenzione e sensibilizzazione promossa dal Cantone
LUGANO -«Era una persona molto previdente. Si informava ogni mattina sulle condizioni dei fiumi». Eppure il 27 aprile dello scorso anno la tragedia accadde comunque. La voce rotta dall’emozione. Laura Basile è la moglie di Tristan Barette, una delle cinque persone che hanno perso la vita in fiumi e laghi ticinesi nel 2017. La speaker radiofonica ha presenziato oggi alla posa di una targa sul fondo del Ceresio per ricordare tutte le vittime delle acque nel nostro cantone, avvenuta durante la conferenza stampa di presentazione della campagna di prevenzione Acque sicure (vedi articolo correlato).
«Gratitudine» - Per Laura non è facile ricordare quei momenti drammatici. È commossa ed emozionata mentre ci spiega i motivi per cui ha accettato l’invito della polizia lacuale - che quest’anno celebra il proprio cinquantesimo - a raccontare la sua esperienza. «Sono qui perché volevo rivedere e ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato durante quei lunghi mesi. La loro vicinanza è stata importantissima, anche per sbrigare le questioni tecniche e burocratiche. Sono stati come una famiglia per me. Sono qui principalmente per gratitudine».
«Ricordare le cose belle» -Tornare con il pensiero alla morte del marito le fa sempre male. Ma Laura è una donna forte. E guarda avanti. Provando a trovare un lato positivo nella tragedia. «In questo caso è sapere che non siamo mai soli. E che possiamo affrontare tutto. La vita non finisce. Bisogna solo andare avanti ricordando le cose belle. Io ho avuto un marito meraviglioso che mi ha regalato una bambina fantastica».
Destino - La speaker radiofonica poi parla di tragica fatalità. «Tristan e Carlos (l'altro canyonista morto nell'incidente di Gordevio, NDR) erano molto esperti. Ma ognuno ha il suo destino. L’incidente è capitato alla fine della discesa, quando stavano uscendo nel bosco dopo 4 ore di allenamento. Ci chiediamo ancora come la tragedia possa essersi verificata in quel punto».
Prevenzione - La natura e l’acqua sono spesso imprevedibili. E possono sorprendere anche sportivi esperti. Per questo la prevenzione è fondamentale. «Sono qui perché trovo importantissimo informare la popolazione sui pericoli che si possono incontrare in laghi e fiumi». Con la campagna "Acque sicure" che viene lanciata pure sui social. «Trovo sia essenziale soprattutto per raggiungere i più giovani. I social sono lo strumento di comunicazione del presente».