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Paralizzati davanti allo smartphone: ecco i nuovi "analfabeti" digitali

La digitalizzazione crescente manda in crisi gli over 70. Gli esperti: «Che fatica per configurare gli apparecchi...»
Paralizzati davanti allo smartphone: ecco i nuovi "analfabeti" digitali
foto tio.ch/20minuti
Paralizzati davanti allo smartphone: ecco i nuovi "analfabeti" digitali
La digitalizzazione crescente manda in crisi gli over 70. Gli esperti: «Che fatica per configurare gli apparecchi...»
LUGANO – Dagli aggiornamenti delle applicazioni al semplice blocco dello schermo, passando per l’installazione della posta elettronica. Banalità che possono risultare montagne insormontabili per chi proviene da un’altra ...

LUGANO – Dagli aggiornamenti delle applicazioni al semplice blocco dello schermo, passando per l’installazione della posta elettronica. Banalità che possono risultare montagne insormontabili per chi proviene da un’altra generazione. Il Digital Divide, che definisce il divario tra chi ha accesso alle tecnologie e chi ne è escluso, miete sempre più vittime. Lo indica anche uno studio di Pro Senectute Svizzera pubblicato nel 2015 (si veda il riquadro in coda). «È una nuova forma di analfabetismo – sostiene Davide Gai, esperto di tecnologie –. Gli anziani sono tra i più colpiti. Basti pensare all’ansia che sta generando tra gli over 70 il passaggio della TV da analogico a digitale. Una televisione con funzionalità tipiche da smartphone per alcuni è di fatto spiazzante».     

Panico davanti al negozio – Una giornata davanti agli shop di Swisscom, Sunrise e Salt. Una serie di video interviste per capire quali sono i problemi più diffusi tra gli anziani alle prese con smartphone e affini. Davanti alle telecamere ne emergono di tutti i colori.

La punta dell'iceberg – «Oggi avere lo smartphone è praticamente un obbligo – dice Gai –. E tutto ruota attorno alle App. Il problema del cellulare rappresenta solo la punta dell’iceberg di un fenomeno in rapida espansione. Perfino le automobili si vendono in base agli accessori informatici che offrono. Anche il contadino adesso usa l’Ipad. Non si può più fare finta di niente, con la scusa di essere nati decenni fa. Chi non si informa e non impara, è tagliato fuori».

Quella diffidenza di fondo – Ne è ben cosciente Gianluca Casella, segretario cantonale dell’Associazione Ticinese Terza Età (ATTE). «Da anni noi organizziamo corsi per abituare gli anziani alle nuove tecnologie. In particolare ad iPhone e ad Ipad. Gli anziani entrano in contatto con questi strumenti soprattutto grazie ai nipoti. Ma poi non li sanno usare. L’approccio è variegato. C’è chi al termine dei corsi sceglie addirittura di fare i pagamenti online e chi invece mantiene una certa diffidenza. In particolare c’è il timore di affidare a un universo non definito i propri dati personali».

Anche le aziende produttrici devono adeguarsi – Usare un cellulare senza tastiera, sapere scaricare un’app, ricordarsi una decina di password, sapere usare la posta elettronica. È l’ABC dell’uomo moderno. «E genera ansia in chi è sprovveduto – ammette Gai –. Oggi sui monitor dei dispositivi tecnologici continuano a uscire scritte. Anche inutili. Dobbiamo abituarci a gestirle. La formazione degli anziani è una priorità. Ma anche il miglioramento dei software e degli hardware. Le responsabilità sono da entrambe le parti. Tutto va semplificato il più possibile».   

Foto e video in gita – «Le difficoltà maggiori per gli anziani – riprende Casella – al momento sono legate alla configurazione dei dispositivi. È lì che hanno bisogno di maggiore sostegno. In generale l'uso che ne fanno si limita soprattutto a foto e video durante gite e viaggi. Spesso, durante le nostre escursioni, notiamo che gli anziani si portano l'iPad appresso». Più moderato l'entusiasmo per i social network. «Anche se Facebook incuriosisce. Magari per curiosare o per spiare figli e nipoti».     

Quante paure tra gli “over 65”

Si chiama Digital Seniors ed è lo studio promosso (tra il 2010 e 2015, seguirà una nuova tappa nel 2020) da Pro Senectute Svizzera in collaborazione con l’Istituto di gerontologia dell’Università di Zurigo. La ricerca ha preso in considerazione un campione di 1037 “over 65”. Il numero di anziani connessi alla rete ha subito una crescita del 47% in cinque anni. Ma nell’insieme, chi usa internet è solo il 56% delle persone in pensione. Non solo. Dopo i 65 anni, stando allo studio, il ricorso al web cala progressivamente. Ma quali sono le preoccupazioni principali degli anziani che usano internet? La maggior parte (56%) ha timori legati alla sicurezza. Il 24% ha paura di problemi tecnici, il 23% non si fida delle informazioni. Il 70% di chi naviga saltuariamente denuncia invece l’eccessiva complessità della rete.

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