Inneggiò alla morte di Tamagni: impossibile scoprire chi è

Su Facebook il commento-choc aveva suscitato scalpore. Ma risalire all'autore sembra essere un'impresa sopra le possibilità del Consiglio di Stato
CANTONE - Il post aveva suscitato scalpore e costernazione in tutto il Ticino. Comparso su una nota pagina Facebook, in risposta agli sfottò sull'eliminazione dell'Italia ai Mondiali di calcio, recitava così: «So ancora godendo per l'eroe Marko Tomic al carnevale di Locarno».
Immediate le reazioni di condanna per l'accenno all'assassinio di Damiano Tamagni. Il granconsigliere di Montagna Viva Germano Mattei aveva interrogato il Consiglio di Stato sulla possibilità di perseguire penalmente l'autore della provocazione. Nei giorni scorsi, proprio a ridosso del decennale della morte del 22enne di Gordola, il governo ha risposto che no, non è possibile.
Come riporta il Caffè nella sua edizione di oggi, il Consiglio di Stato spiega che «gli attuali mezzi informatici non permettono di risalire direttamente agli autori dei post». Questo nonostante «la visione di certe serie televisive lasci credere il contrario».
In particolare, sottolinea la risposta a Mattei, per ottenere l'informazione «sarebbe stata necessaria una domanda di assistenza giudiziaria internazionale» in quanto Facebook ha sede all'estero. Poi servirebbe «un'ulteriore indagine di polizia giudiziaria per risalire alla persona fisica, in quanto la piattaforma internet può unicamente fornire il collegamento Ip utilizzato dall'autore per pubblicare il post». Insomma, un'impresa troppo lunga e dispendiosa. Il commentatore può dunque dormire sonni tranquilli.




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