Il nostro cantone in controtendenza rispetto alla Svizzera: adesioni in aumento per (quasi) tutte le sigle sindacali. Il record è dell'Ocst. Che però non pubblica le tariffe d'iscrizione
LUGANO - Non solo Unia. Quasi tutti i sindacati in Ticino hanno registrato un aumento di adesioni, negli ultimi anni. Una buona notizia? Non tanto. Secondo i sindacalisti «è la conseguenza della crisi in atto alle nostre latitudini».
Dati in controtendenza - Le cifre parlano chiaro. Abbiamo chiesto alle principali sigle di fornirci i numeri dei loro iscritti: i dati raccolti offrono una fotografia della Svizzera italiana in controtendenza rispetto al resto del paese. Se a livello federale infatti il numero totale è diminuito da 748mila unità nel 2010 a 729mila nel 2016 (un calo di 19mila), nel nostro cantone il segno è più che positivo.
Uss e Travail Suisse - In Ticino ad esempio l'Unione sindacale svizzera (Uss) che riunisce tra gli altri Unia, Vpod, Ssm e Sev, ha visto crescere gli affiliati da 32315 a 33275. Il record però spetta all'Ocst (membro di Travail Suisse), che è in testa alla classifica con 42152 aderenti nel 2016 (ultimo dato disponibile), aumentati di 3333 unità nel periodo preso in esame.
«Nuovi settori sindacalizzati» - Per Giangiorgio Gargantini di Unia «il risultato è frutto del lavoro di questi anni, svolto a fianco dei lavoratori», mentre Renato Ricciardi di Ocst sottolinea come «l'aumento degli iscritti è in linea con le contrattazioni collettive» che «negli ultimi anni ha riguardato anche settori poco sindacalizzati, in particolare nel terziario».
Ma quanto costa iscriversi? - C'è però un altro punto: le quote d'iscrizione. Tutti (o quasi) i sindacati interpellati assicurano di non modificare da anni le tariffe. E tutti (o quasi) le pubblicano sul proprio sito internet. Le abbiamo messe a confronto: la maggior parte dei sindacati - vedi la tabella qui sotto - utilizza una griglia con un "range" che varia in base alle classi di salario.
sigla | quote mensili (in franchi) |
Unia | 12.70/50.80 |
Sev | 18.80/45.20 |
Asib | 150.-* |
Syndicom | 13.30/51.90 |
Sic | 20.-/120.-* |
Vpod | 18.-/56.- |
Transfair | 8.-/45.- |
Ssm | 15.-/50.- |
Ocst | n.d. |
Tariffe a confronto - Uniche eccezioni Asib e Sic, rispettivamente l'associazione dei bancari e degli impiegati di commercio, che chiedono una quota annuale fissa, per tutti. Ma la sorpresa è proprio il primo sindacato ticinese, l'Ocst, che non ha fornito a tio.ch/20minuti alcuna informazione sulle proprie tariffe.
«La trasparenza non c'entra» - I dati «non sono pubblici» conferma il segretario cantonale dell'Ocst Ricciardi: «Non si tratta però di una mancanza di trasparenza, semplicemente abbiamo quote flessibili in base ai settori. I singoli iscritti possono conoscerle in incontri con i sindacalisti».
Più iscritti, costi fermi - Ricciardi spiega inoltre che le quote dell'Ocst «sono soggette a variazioni annuali e a piccoli aggiustamenti» in base al settore. Diversa la strategia di Unia, che sulle quote segue una politica «di coerenza e trasparenza» spiega Gargantini: «Negli ultimi anni abbiamo cercato di aumentare gli iscritti e non i costi per gli affiliati, visto che i salari in Ticino sono già così preoccupantemente bassi».
Le cifre
+3333
È l'aumento di iscritti registrato dall'Ocst nell'arco di sei anni: dal 2010 (erano 38819) al 2016 (42152, ultimo dato disponibile). Il trend positivo in realtà è più che decennale: nel 2004, ad esempio, gli iscritti erano 37078.
33275
Sono gli iscritti alle sigle dell'Unione sindacale svizzera residenti in Ticino. Nel 2010 erano 32315. L'aumento complessivo è stato più contenuto (più 960 unità) ma comunque costante nel tempo.