In via Nassa le bancarelle hanno ben poco da festeggiare. «Mai venduto così poco negli ultimi 20 anni»
LUGANO - Ci sono dei giorni in cui il signor Ronny, della bancarella “Arte Rorò” in via Nassa, non si ripaga «nemmeno i soldi della benzina per venire fin qui». Alle spese deve aggiungere poi 60 franchi al giorno di affitto al Municipio, e 8 franchi di posteggio (raddoppiati rispetto al 2016: un dettaglio che fa innervosire molti).
Bancarelle in rosso - I venditori ambulanti che nelle scorse settimane hanno riempito le postazioni predisposte dal Comune, nel centro storico di Lugano, sono tutti d'accordo: i mercatini di Natale quest'anno sono «i più tristi di sempre». I veterani confermano l'impressione di chi in via Nassa è arrivato da poco, come Ronny: «Per me è il secondo anno qui – racconta – ho rinnovato la merce, mantenuto i prezzi inalterati: ma le vendite sono crollate».
«Il confronto non regge» - Sina Venezia, che nella bancarella a fianco propone bigiotteria e abbigliamento, ribadisce: «Finora sono stati più i giorni “nì” di quelli positivi. Il confronto con il Natale 2016, che già non era stato granché, non regge. Speriamo nell'ultima settimana».
Un mercatino troppo lungo? - La decisione del Municipio di estendere a un mese la durata dei mercatini non piace a molti. «Una volta duravano dal 19 al 24 dicembre e la gente rispondeva bene» ricorda un'esercente. «Trenta giorni sono troppo impegnativi. Il passaggio c'è ma la gente semplicemente tira dritto» osserva il titolare della bottega “Piccolo Atelier” di Bellinzona, che conferma: «Faccio i mercatini da 20 anni ed è andata sempre peggio. Questo è senz'altro l'anno peggiore di sempre».
«Colpa degli ambulanti» - Se le bancarelle piangono miseria e i clienti restano indifferenti, le “boutiques” griffate non fanno salti di gioia: «Apprezziamo lo sforzo della Città e siamo favorevoli ai mercantini, ma questo sembra più un suq di Tunisi, per il tipo di merce e per come è esposta» lamenta Mario Tamborini dell'Associazione via Nassa. «Non c'è da stupirsi se la gente è stufa. Nei negozi le vendite sono in linea con l'anno scorso: gli ambulanti forse dovrebbero farsi qualche domanda».