L’opera, dedicata ai testimoni dei gulag dell’ex Unione Sovietica, rimarrà esposta fino alla consunzione naturale del legno
LUGANO - Un’opera in legno dell’artista ticinese Mauro Valsangiacomo dal titolo “Gabbia” è stata esposta al Parco Tassino. L’opera, dedicata ai testimoni dei gulag dell’ex Unione Sovietica nel centenario della rivoluzione russa, rimarrà esposta fino alla consunzione naturale del legno. Il Municipio ha sostenuto la sua realizzazione in considerazione dell’interesse dei contenuti proposti.
L’opera si presenta come una struttura semplice in legno di castagno che racchiude una betulla svettante della specie papyrifera. “Gabbia” è una costruzione artistica che vuole ricordare come la libertà non sia un diritto per sempre acquisito. Il sottotitolo, “ai testimoni dei gulag dell’ex Unione Sovietica 1917-1991”, specifica il significato dell’opera. Con un semplice, quasi elementare oggetto estetico, si sono volute ricordare le molte vittime innocenti e l’assurda privazione della libertà cui milioni di persone sono state costrette sotto il regime comunista, in particolare durante il periodo stalinista. Le prigioni politiche tristemente note come gulag, nacquero subito dopo la Rivoluzione d’ottobre del 1917, cent’anni fa. L’opera è quindi un memoriale che ricorda i grandi testimoni dell’”arcipelago gulag”: Varlam Salamov, Alexandr Solzenicyn, Evgenija Ginzburg, Evfrosinija Kersnovskaja e molti altri scrittori, che hanno testimoniato nelle loro opere la memoria di quei fatti, delle tante vite vissute nell’inferno del male insensato.
«In quest’opera elementare – dice Mauro Valsangiacomo - è però espressa, pur timidamente, una speranza: tra qualche tempo la gabbia marcita sarà eliminata e la betulla potrà slanciarsi nel cielo, crescere ed essere percepita da chi visita il parco in tutta la sua libera bellezza».
L’opera - eretta dai giardinieri della Città che hanno interpretato in loco il concetto proposto dall’artista - è lunga 8 m, larga 1 m e alta circa 2 m. È visitabile liberamente tutti i giorni.