I dipendenti della struttura balneare parlano di motivi religiosi, il Municipio di igiene e sicurezza. In Ticino, invece, il problema sembra non sussistere
GINEVRA - Voleva solo accompagnare i propri figli in piscina. Ma alla madre che, sabato, si è presentata ai bagni comunali di Carouge è stato vietato l'accesso. La donna non ha potuto nemmeno restare a bordo piscina. Le ragioni avanzate dal personale della struttura balneare e dal Municipio si sono dimostrate confuse, scrive la "Tribune de Genève".
Al loro arrivo, la donna e il marito hanno chiesto se fosse possibile indossare un costume da bagno islamico. Dei dipendenti hanno risposto educatamente che questo tipo di abbigliamento è stato vietato perché il burkini è un "segno distintivo religioso". Portoghese d'origini, il marito è rimasto sorpreso. Quando ha chiesto quale fosse la politica nei confronti di altri simboli religiosi, come ad esempio la croce, i dipendenti hanno spiegato che in quel caso è impossibile fare delle verifiche su ogni singolo bagnante.
In Municipio, però, avanzano altre spiegazioni e si dicono imbarazzati per le argomentazioni presentate dal personale della piscina. Il burkini è vietato per motivi igienici e di sicurezza (quando, ad esempio, il costume da bagno deve essere tagliato per eseguire un massaggio cardiaco). Viene fatto notare pure come la piscina sia interdetta anche alle persone che indossano pantaloncini sotto le ginocchia o costumi in lycra anti-UV.
Le regole variano da luogo a luogo. La città di Ginevra, ad esempio, vieta di nuotare in piscina con il burkini, ma non di stare a bordo acqua. A Lignon, invece, non ci sono restrizioni.
E in Ticino? - In Ticino il problema non sussiste. Anzi. Al Lido di Locarno il Direttore Christophe Pellandini è chiaro: «L'importante è che il materiale dell'abbigliamento utilizzato per entrare nella piscina sia idoneo. E in genere i burkini sono fatti della stessa stoffa dei costumi da bagno», spiega. «Sono già arivate da noi donne con quell'abbigliamento e hanno potuto entrare senza problemi. Onestamente non vedo rischi sotto il profilo della sicurezza. Tanto mento sotto il profilo della igiene. Sono meno igienici 1000 costumini di un burkini».
Lo stesso al Lido di Lugano: «Fino ad ora non abbia avuto clienti con queste esigenze. ma dovessero arrivare troveranno la porta aperta - sottolinea Ferruccio Staub, Responsabile delle Strutture Balneari -. Anche perché il burkini non copre il viso, ed è un costume a tutti gli effetti. Non è l'abito che viene usato per andare in giro».