«In mezzo a una strada per dei massaggi Tantra»

Sfruttata dai “papponi” una massaggiatrice racconta le difficoltà del settore: «Ci danno i permessi, ma non i posti dove lavorare»
LUGANO - Non solo sesso, ma anche massaggi "Tantra". È quanto offre il mercato a luci rosse sui principali siti specializzati. Una pratica e l'altra si distinguono, almeno a livello teorico, per un particolare non proprio trascurabile: nel primo caso l'offerta è di un rapporto sessuale completo, nel secondo il rapporto sessuale non c'è.
Ma è davvero così che funziona? In realtà no, almeno secondo una lavoratrice del settore che proprio di Tantra si occupa e che si lamenta per la «concorrenza sleale e lo sfruttamento degli affittacamere».
«La maggior parte non sanno fare massaggi» - F., 29 anni, da diverso tempo in Ticino, il mercato lo conosce bene: «Le mie "colleghe" non offrono massaggi, anzi, non li sanno proprio fare. Dopo due "grattini" fatti male concludono con un rapporto orale o sessuale».
«Il Tantra è diverso» - «Volete etichettarmi come prostituta? Va bene - prosegue la ragazza -. Il mio lavoro però è diverso. Il Tantra vero e proprio prevede il raggiungimento del piacere attraverso sfioramenti, ha lo scopo di condurre ad un'esperienza sensoriale dell'ascolto del Sé. Non ha nulla a che vedere con il sesso».
Concorrenza spietata - Ma la richiesta del mercato è diversa. «Ho faticato a ritagliarmi la mia clientela. Tutti ticinesi. Persino qualche personaggio noto. Gli italiani cercano altro, quello a cui li hanno abituati tante sedicenti massaggiatrici. Se vengono da me una volta non tornano più».
Il problema delle camere - F., tuttavia, si trova a fare i conti con un problema di difficile soluzione: quello del luogo dove lavorare. «Nel night, per quello che faccio, ovviamente non posso andare. Mi serve una camera», spiega. E qui la situazione si fa complicata.
Un mercato... controllato - Sì, perché il mercato delle stanze in Ticino c'è ed è florido, ma anche controllato da chi spinge in una direzione contro la quale F. rema con decisione. «Ti affittano una stanza a prezzi esorbitanti. Poi, in molti casi, chiedono di fare la concubina, o di offrire prestazioni sessuali». Da qui la volontà di svincolarsi da sistema e di trovarsi un posticino in qualche appartamento. «Non è facile - conclude la ragazza -. Gli alloggi li trovi, ma, appena metti un annuncio, chi ha interesse a far girare i propri affari fa in modo che il Comune ti metta i sigilli. E ti ritrovi in mezzo a una strada. Per non parlare delle numerose telefonate di clienti che, sistematicamente, poi non si presentano. Da dove arrivino queste chiamate è facile capirlo».
«Pago le tasse? Fatemi lavorare» - La massaggiatrice si lamenta del sistema. «Ci danno i permessi, ma non i posti dove lavorare. Se esercito all'ultimo piano di un appartamento, che fastidio posso dare? Turbo davvero l'ordine pubblico? Dobbiamo pagare le tasse... Che ci permettano di lavorare in pace».



