Polemica per il taglio delle orecchie ai gatti sterilizzati. E in Ticino?

In Svizzera romanda sono state raccolte 30.000 firme attraverso la petizione "Fermiamo il taglio delle orecchie ai gatti randagi".
GINEVRA/BELLINZONA - L’usanza molto diffusa di tagliare l’orecchio dei gatti randagi una volta sterilizzati come marcatura ha sollevato nuove polemiche in particolare in Svizzera romanda: in tre settimane sono già state raccolte quasi 30.000 firme attraverso la petizione "Fermiamo il taglio delle orecchie ai gatti randagi". Lo riporta "Le Matin".
Lanciato da Tomi Tomek, di SOS Chats Noiraigue (NE), il testo denuncia questa pratica ancora comune: "È inaccettabile! Abbiamo combattuto per anni per vietare il taglio delle code e delle orecchie dei cani - settore che ora ha un’apposita legislazione - ma non c'è nulla per i gatti. Si deve cambiare". "Nessuna base giuridica vieta questo intervento", ha confermato il Servizio veterinario cantonale di Ginevra, dove la procedura è usuale. Lo Stato sottolinea che questa pratica "non ha alcun impatto sull’udito dei felini, e, a nostro avviso, non lede né le modalità di comunicazione fra i gatti né la dignità degli animali".
Per SOS Chats di Ginevra, la petizione è controproducente. "Questa polemica è sbagliata - si è rammaricata la presidente Valérie Derivaz - con la SPA ginevrina sterilizziamo e vacciniamo contro la rabbia circa 150 gatti randagi l'anno, per gestire la loro popolazione con l’obiettivo di garantire il loro benessere. Per quanto riguarda il marchio di identificazione, è perfettamente indolore, è eseguito sotto anestesia".
Nel nostro Cantone - In Ticino che situazione si vive? Il veterinario cantonale Tullio Vanzetti ha ribadito che non esiste una direttiva federale, al contrario di ciò che esiste per i cani. “Sta alle associazioni incaricate, come le società della protezione animali, o ai veterinari scegliere il metodo considerato più appropriato. I Comuni si avvalgono di queste collaborazioni esterne seguendo la legge per la protezione degli animali randagi”.
Vanzetti comunque ha tenuto a sottolineare che “è sbagliato parlare di taglio, che fa pensare a una mutilazione. Si tratta di micro amputazioni di pochi millimetri del tessuto dell’orecchio. Per il Ticino non esiste una casistica o un’indicazione”.
Fra le associazioni che operano nel nostro cantone c'è la Spab Bellinzona. Il presidente Emanuele Besomi ha spiegato che la loro scelta è ricaduta sul taglio del pelo: “Rasiamo i gatti per sapere dove siamo già intervenuti. Non è una soluzione definitiva, dura pochi mesi, ma preferiamo così. Riusciamo a gestire la cosa. Siamo soddisfatti del nostro operato: nella nostra zona in due anni abbiamo controllato una trentina di esemplari, solo tre non sono stati liberati e sono stati abbattuti perché malati”.
Il Gruppo Aiuto Randagi ha invece preferito non pronunciarsi in merito proprio perché "è un tema in discussione con il veterinario cantonale".



