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CANTONEI postriboli ticinesi reggono il cambio: “Questione di qualità”

22.04.15 - 06:00
Secondo i gestori la flessione degli affari è sostenibile. Nel frattempo al Corona Club arrivano ragazze italiane
Foto Fotolia
I postriboli ticinesi reggono il cambio: “Questione di qualità”
Secondo i gestori la flessione degli affari è sostenibile. Nel frattempo al Corona Club arrivano ragazze italiane

LUGANO - Si parla di “qualità, discrezione e igiene” nei postriboli ticinesi per spiegare la “soltanto moderata flessione” degli affari con la clientela italiana (che rappresenta una grossa fetta dei frequentatori), nonostante il recente indebolimento della valuta europea. Pur non essendo così marcata come in alcuni locali situati alla frontiera con la Germania (dove si sente la concorrenza dei postriboli tedeschi, che registrano un aumento di presenze sia dalla regione sia elvetiche), una flessione c’è dunque stata anche nel settore delle luci rosse al Sud delle Alpi. “In questi mesi abbiamo constatato una leggera diminuzione della clientela ma non si tratta di una situazione allarmante” afferma infatti il gestore del Bar Oceano di Pazzallo.

“Gli affari stanno andando abbastanza bene – aggiunge – sinora non abbiamo dovuto attuare nessun cambiamento di tipo strategico e non abbiamo effettuato nessun licenziamento tra i nostri dipendenti”. È dello stesso avviso Paolo Sudanti, gestore del Corona Club di Pambio-Noranco, che tuttavia ci parla anche di tentativi per affrontare la parità tra franco ed euro: “Al cambio uno a uno non si scappa. È chiaro che di recente abbiamo proposto riduzioni e promozioni sui drink nelle ore pomeridiane. Si cerca comunque di fare marketing”. Per avere dati certi sull’andamento degli affari bisogna però attendere ancora qualchemese: “È presto per capire a tutti gli effetti quanto stia incidendo la revoca del cambio minimo” sottolinea.

Certo, entrambi gli interlocutori parlano in particolare dell’attività del locale, senza entrare nel merito di quella delle ragazze. “Presumo che anche loro sentano la parità franco-euro” ci dice, senza sbilanciarsi, Sudanti.

Nel frattempo al Corona Club si rileva inoltre l’arrivo di ragazze non soltanto dall’Est ma anche dall’Italia. "Si tratta di una presenza che registriamo da circa un anno e mezzo" ci dice ancora il gestore. Negli ultimi tempi le prostitute dalla vicina penisola sono forse attratte dalle maggiori possibilità di guadagno entro i confini elvetici? Non secondo Sudanti: “Credo piuttosto che la loro presenza sia dovuta alla crisi in Italia, dove tra l’altro non esistono strutture chiuse come quelle sul nostro territorio”.

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