"Un funerale medio? Dai 9 ai 12mila franchi"

I segreti di un servizio funebre. C'è chi non riesce a pagarlo ed è sempre bene chiedere il preventivo
BELLINZONA - “Un funerale medio tutto compreso? Si va dai 9 ai 12mila franchi. Nel prezzo è incluso il servizio completo, oltre alle onoranze funebri, i fiori, la pubblicazione sui giornali, un loculo con scritta, le foto. Certo, se poi si sceglie una cassa da 5mila franchi il costo aumenta. Il costo più alto che ho trattato di recente, si aggira sui 18mila franchi ma includeva un viaggio di oltre 2'000 Km fino in alta Germania ed un cofano (scelto dai parenti) di lusso”. A parlare è Luca Andreetta, presidente dell’Associazione Ticinese Impresari Onoranze Funebri (ATIOF). “Preciso che in Ticino ci sono due associazioni, l’altra è l’Associazione Svizzera Italiana Impresari Onoranze A Funebri (ASIIOF) con presidente Paolo Sanvido. Spero che prossimamente si arrivi ad un’unione”.
In Ticino le imprese di onoranze funebri sono una cinquantina, tante secondo gli addetti ai lavori. Le associazioni svolgono anche un ruolo di regolarizzazione tra impresari e clienti. Le richieste di chiarimento abbondano soprattutto dopo che il cliente riceve la fattura. L’Ombudsman dell’ASSF, l’associazione nazionale (fino a qualche tempo fa era il ticinese Roberto Lüthy) cerca di risolvere proprio questi problemi.
Preventivo - Eppure il più delle volte chi necessita di un servizio funebre non chiede il preventivo. In questi casi conta molto la fiducia nell’impresario. “In un cantone piccolo come il nostro, non c’è interesse a prendersi gioco del cliente, se ti comporti male prima o poi lo sapranno tutti, per cui la fiducia è necessaria. Ma è importante saper dare consigli giusti, e specificare i dettagli ed il costo complessivo. Faccio un esempio, prenda una sepoltura in una tomba di famiglia, in questo caso bisogna aggiungere lo zinco come previsto dalla legge, e questo incide sul prezzo, a differenza di una sepoltura in terra. Si tratta di dettagli da specificare al cliente. Ma la gente dovrebbe anche osare di più nel chiedere ” specifica Andreetta. Secondo Lüthy il problema è che la gente spesso non parla prima, non si limita nelle spese, ma poi al momento della fattura, arriva la sorpresa. Certo l’evento luttuoso condiziona l’atteggiamento del cliente.
La difficoltà di pagare – E i costi minimi? “Il costo di un funerale minimo è difficile da quantificare ma per chi riceve l’assistenza c’è un costo riconosciuto dal Cantone pari a 3'300 franchi. Si tratta di una tariffa assistenziale per pagare la fornitura della cassa, il funerale, la vestizione. Sono esclusi i trasporti e gli operai” continua Andreetta. I costi dei trasporti incidono in base al numero dei chilometri. Esiste una tabella cantonale per le tariffe. Un trasporto da 0 a 20 chilometri costa 210 franchi, con 100 chilometri si arriva a 450 franchi e dopo questa soglia si paga 2,60 franchi al chilometro.
E poi c’è anche chi ha difficoltà a pagare un funerale, una figlia che non ha più i genitori, un coniuge in difficoltà, un parente lontano. Andreetta conferma una crescente attenzione ai costi. “Sempre più spesso ci sono persone che fanno fatica a pagare. Sempre più la gente è attenta ai costi, cerca di risparmiare, giustamente. Tuttavia, con il cliente si arriva sempre ad una soluzione dignitosa, anche se questi è in difficoltà economiche.” Ma quando il cliente non riesce a pagare, interviene il Comune che teoricamente sostituisce le persone insolventi. Ma non è sempre cosi . “Per esempio se i coniugi sono morti, sono i figli che hanno l’obbligo di pagare per legge, perché sono responsabili verso i genitori– specifica Lüthy. Esistono poi anche associazioni caritatevoli che sovvenzionano il costo dei funerali, ma c’è un iter da seguire”. Altro problema è quello legato all’eredità “I parenti– aggiunge Andreetta - possono rinunciare entro tre mesi all’eredità, per cui accade che il funerale si fa, ma se rinunciano all’eredità, dovrebbero portare al Comune la nostra fattura. Spesso questo non accade e l’iter diventa tortuoso”.
Concorrenza e irregolarità - Il settore delle onoranze funebri attende un aggiornamento del regolamento, come hanno chiesto le due associazioni. Questo per introdurre dei parametri che diano sicurezza alle imprese. Andreetta è chiaro: “abbiamo bisogno di nuove regole per evitare che diventi una giungla. La concorrenza è forte. Quando tu hai uno che fa lo stesso lavoro a 20 chilometri di distanza è un collega, se ce l’hai prima dei 20 chilometri è un concorrente. Le faccio un esempio, se viene un cliente di cui si conoscono alcune difficoltà economiche, sarebbe il caso di andare con calma, prima al Comune, proporre il minimo assistenziale ed avere garantito il pagamento da parte dell’Ente. Invece, la paura di perdere il cliente, porta ad accettare il lavoro, con tutti i rischi annessi, e questa concorrenza non fa bene al settore”.
Infine, c’è chi negli anni ha provato a fare il furbo, garantendosi collegamenti con le strutture sanitarie, ma il fenomeno sembra scemato. Quando muore qualcuno in ospedale, gli operatori non dovrebbero dare alcuna indicazione. “Ogni tanto – chiude il presidente dell’ ATIOF - arriva qualcuno che dice di essere stato indirizzato verso una ditta ma quando, come associazione, chiediamo il nome di chi ha fatto l’indicazione, non ci viene fornito. Per cui per noi è impossibile agire con la struttura sanitaria. Non credo tuttavia ci siano grosse irregolarità. In Ticino almeno il 90% di chi ha un decesso sa già dove andare”.



