"Rubare la benzina? Un gioco da ragazzi"

La testimonianza di un ex ladro di benzina pentito
LUGANO - Il sasso nello stagno l'ha lanciato il 20 Minuti di oggi e subito le rane hanno cominciato a gracidare. Sono in aumento i furti di benzina nelle stazioni di servizio, un tipo di appropriazione indebita di cui non si parla mai, ma che continua ad esistere, se non ad espandersi, nel sottobosco degli automobilisti.
E sono stati proprio alcuni automobilisti esasperati dalla lievitazione del costo del carburante, che ormai giostra attorno ai 2 franchi, a contattare la nostra redazione per renderci partecipi delle loro opinioni e, perché no, delle loro esperienze di furto.
In particolare uno di loro, che per ovvi motivi preferisce rimanere anonimo, ci spiega l'estrema facilità con cui, a suo parere, sarebbe possibile riempire il serbatoio e scappare inosservati.
"Per fare il pieno a gratis ci vuole un po' di pazienza, non sempre l'occasione buona arriva al primo tentativo" racconta l'uomo, che dice di aver rubato benzina in decine di occasioni, fino al giorno in cui, però, essendo stato colto in flagrante ha deciso di porre fine alla sua attività. "La situazione ideale è quando il camion cisterna che rifornisce le pompe si piazza proprio davanti al negozietto, o cassa che sia. Come può la commessa vedere chi si sta servendo dalle pompe che il "bisonte" nasconde? Anche un furgone o un Suv spesso possono bastare a coprire la visuale degli impiegati. A volte non è nemmeno necessaria una copertura, nei momenti di caos ho l'impressione che le commesse, che non di rado sono una sola, non riescano a seguire la situazione."
Ma, viene lecito chiedere, non esistono le telecamere? "Certo, ma quante di esse sono funzionanti? E ancora, quante di esse registrano immagini di qualità sufficiente per leggere il numero di targa? So per certo, perché mi è stato confermato da conoscenti che lavorano in stazioni di servizio (dove però non mi sono mai servito a gratis...) che molte telecamere sono finte, oppure spente, o ancora di qualità talmente scadente che registrano a malapena le ombre. Molti gestori ritengono che l'effetto deterrente che esercita la vista di una videocamera sia più che sufficiente."
Il nostro interlocutore afferma di non averci più riprovato da alcuni anni a questa parte, in quanto una volta in cui forse ha prestato meno attenzione alle sue "direttive interne" una commessa è riuscita a prendere il suo numero di targa, rintracciarlo e chiedergli di tornare a pagare. Cosa che immediatamente ha fatto, adducendo scuse legate alla fretta e alla distrazione. Scuse accettate, conto saldato e storia finita lì. Niente strascichi, niente denunce. Ma lo scotto c'è stato.
"Non ho più il coraggio di un tempo" afferma l'uomo" e nel frattempo ho assunto delle responsabilità che renderebbero poco simpatico un secondo "fermo", ma mi rendo conto che il giochetto è facile come lo era prima. Devo dire che ora sto meglio anche finanziariamente, ma certe persone non possono veramente permettersi un litro di benzina a due franchi, per cui... Non sono dei novelli Robin Hood ma non posso di certo giudicarli male. Chi è il ladro? Chi una volta tanto scappa senza farsi dissanguare dai benzinai o i benzinai stessi che, con la complicità dello Stato, abusano del potere che esercitano su di noi per ridurci sul lastrico?"



