"Ticinesi e italiani a caccia di case", anche in Svizzera centrale la mafia fa paura

LUGANO - "I rapporti della polizia federale suonano come campanelli d'allarme già da alcuni anni, ma restano inascoltati".
Parole di Pierluigi Pasi, responsabile dell'antenna ticinese del Ministero Pubblico della Confederazione che, in un'intervista al Corriere del Ticino, spiega che le operazioni di riciclaggio consistono solo nel nascondere il provento dell'attività criminale, eventualmente dando ad esse una parvenza finale di provenienza lecita del denaro: queste operazioni possono riguardare l'acquisto di una attività, di un immobile o interessare la finanza.
La mafia si sta infiltrando nel tessuto economico ticinese e svizzero e Pasi ritiene che la polizia giudiziaria avrebbe bisogno di maggiori risorse per risultare più efficace.
La paura della mafia valica le Alpi. La malavita organizzata non si insinuerebbe soltanto nelle piazze finanziarie classiche, ma anche in zone come la Svizzera Centrale, che si poteva ritenere risparmiata da interessi speculativi finanziari.
E invece ieri, sulla stampa svizzero-tedesca, si racconta di un Felix Müller (nome inventato dalla redazione della Neue Schwyzer Zeitung) che, intenzionato a vendere una casa nel canton Uri, mette un annuncio su un portale di compravendita immobiliare. Riceve cinque telefonate. Tutti gli interlocutori chiamano con un numero nascosto e parlano italiano o un tedesco stentato. Non dicono il loro nome e chiedono di poter concludere l'affare, cioé l'acquisto dell'immobile con un pagamento a contanti. Müller non si fida e si rivolge al giornale che, per ragioni di tutela nei confronti dell'uomo, ha cambiato il nome e non specifica la località precisa di dove si trova l'immobile in vendita.
E' Daniel Thelesklaf, esperto in materia di riciclaggio e responsabile del Basel Institute on Governance, a spiegare, innanzitutto, che la domanda che si pone il signor Müller è più che giustificata. "Se in Svizzera voglio depositare una somma importante di denaro, devo dimostrare da dove arrivano i soldi". Chi vende un bene immobiliare, per contro, non deve verificare la provenienza del denaro di chi acquista un immobile. "Questa lacuna legislativa - spiega l'esperto - dovrebbe essere colmata".
Sul giornale si dice che questi "investitori" immobiliari arriverebbero "dall'Italia o dal Ticino". La tranquilla Svizzera primitiva, comincia ad aver paura.




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