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MONTE CENERI"Gli automobilisti se ne fregano di noi"

23.06.10 - 14:10
La pista ciclabile è sempre più invasa dalle auto. Si teme che prima o poi possa scapparci il morto. La Federazione ciclistica al Cantone: "La linea tratteggiata deve diventare continua".
Ti-Press
"Gli automobilisti se ne fregano di noi"
La pista ciclabile è sempre più invasa dalle auto. Si teme che prima o poi possa scapparci il morto. La Federazione ciclistica al Cantone: "La linea tratteggiata deve diventare continua".

RIVERA – “Non si può continuare così. Rischiamo la vita. Gli automobilisti se ne fregano di noi e prima o poi ci scapperà il morto”. Lo sfogo è quello di un ciclista ‘della domenica’ che frequenta regolarmente la pista ciclabile del Monte Ceneri. Uno dei tanti amatori a constatare come la corsia dedicata alle due ruote sia sempre più invasa dalle auto. E ora che l’estate è iniziata la preoccupazione aumenta. “Il traffico nelle ultime settimane è cresciuto parecchio – conferma Bernardino Rossi, vicepresidente di Ticino Cycling, la federazione ciclistica ticinese –, così come gli episodi di intolleranza nei confronti dei ciclisti. Non dobbiamo aspettare che accada la tragedia per intervenire. È una delle poche piste ciclabili in Ticino. Preserviamola”.

Un problema serio - Il problema era già stato sollevato a metà maggio dall’Associazione Traffico e Ambiente (ATA) che proponeva addirittura la chiusura della pista fino alla sua messa in sicurezza. Rossi lo ha ripreso durante l’ultima seduta del gruppo di sostegno per le piste ciclabili in Ticino. Un chiaro messaggio al Cantone, in particolare al Dipartimento del territorio, chiamato a prendere provvedimenti. “Il fatto – spiega Rossi – è che, salvo eccezioni, lungo quasi tutto il percorso del Ceneri ‘vecchio’ la linea gialla che delimita la pista ciclabile è unicamente tratteggiata. Significa che gli automobilisti per legge hanno il diritto di invaderla”. Renzo Biava, della polizia cantonale,  approfondisce il concetto. “Effettivamente –  commenta – quando la linea è solo tratteggiata, chi guida l’auto può usufruire della pista ciclabile. A patto che non vi siano ciclisti in zona”. “Non tutti gli automobilisti però sono disciplinati come dovrebbero – ribatte Rossi –. E poi sul Ceneri c’è un altro problema: la strada è in salita e i ciclisti spesso viaggiano lentamente. Si nota una netta differenza tra la velocità di un ciclista e quella di un automobilista. Secondo noi la linea gialla, che tra l’altro in alcuni tratti nemmeno si vede più, dovrebbe essere perlomeno continua. E poi dovrebbero essere considerati altri eventuali provvedimenti. Come ad esempio il piazzamento di guard rail in certe parti del percorso”.

Obiettivo tolleranza – Non hanno intenzione di mollare i ciclisti. A ribadirlo è lo stesso Rossi. “Faremo di tutto per convincere il Cantone a modificare la segnaletica. È una questione di sicurezza”, puntualizza. Intanto, però, almeno per quest’anno, il treno è perso. La bella stagione è iniziata e il Ceneri ‘vecchio’ è già trafficatissimo. In attesa di vedere quali sviluppi ci saranno a livello dipartimentale Biava ne approfitta per lanciare un appello: “Invito tutti a usare il buonsenso. Gli automobilisti, innanzitutto. Perché con l’auto possono diventare davvero pericolosi. Ma anche gli stessi ciclisti. Non dimentichiamoci che in questi casi, sulla strada, si è sempre almeno in due”.

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