Ho vinto al Superenalotto, e adesso?

Prosegue l'esodo della giocata. Abbiamo chiesto alla Divisione delle contribuzioni come dovrebbe comportarsi un ticinese che dovesse vincere al Superenalotto
LUGANO - La fila di ticinesi che superano il confine per giocare al Superenalotto sperando di intascare i tanto agoniati 143'900'000 euro, al cambio attuale 218'809'356 franchi, si intensifica con il passare dei giorni e l'aumentare del montepremi. Una caccia al 6 italiano che ha ormai coinvolto tutta Europa e che fa sognare centinaia di milioni di persone. Difficile, se non impossibile, rimanere impassibili davanti alla possibilità, per tutti uguale grazie alle meraviglie della statistica, di cambiare totalmente la propria vita.
Anche noi, inutile negarlo, ci siamo concessi alcuni minuti sognando d'incassare i molti milioni in palio. Ci siamo quindi posti alcune domande su come ci si dovrebbe comportare e quali sono i passi da compiere per portare in Svizzera il bottino. Ecco cosa ci ha detto Gianfranco Franzi, della Divisione delle contribuzioni.
"Dal punto di vista fiscale il principio è chiaro: ogni persona domiciliata in Svizzera ha l'obbligo di dichiarare i propri capitali indipendente dal luogo dove sono depositati. Quindi anche se il capitale è depositato in una banca italiana sono tenuto a dichiararlo in Svizzera. La sostanza mobile è infatti sempre imponibile nel luogo di domicilio della persona". Il problema quindi del trasferimento fisico della somma, che poi fisico nel senso stretto probabilmente non sarebbe, è un problema relativo dato che le nostre regole fiscali ci impongono comunque la sua dichiarazione e conseguente tassazione.
L'imposizione varia a dipendenza del luogo dove si trova il capitale?
"No, non c'è nessuna differenza".
E nel caso il vincitore del Superenalotto decidesse di mantenere l'anonimato?
"Il diritto all'anonimato per i vincitori esiste anche in Svizzera. Noi non riceviamo nessuna comunicazione né da parte di Swissloss né tantomeno da parte della società che gestisce il Superenalotto. È il vincitore che sa d'avere l'obbligo di dichiarare la vincita".
In pratica ci si fida dello spirito civico di ogni cittadino.
"Esatto, chi non lo fa deve però conoscere i rischi in cui incorre. Se non dichiara la vincita difficilmente potrebbe beneficiare della vincita e cambiare il proprio tenore di vita. Per fare un esempio: se una persona improvvisamente comincia a comperare case o automobili, ma le sue entrate dichiarate al fisco restano invariate, si troverebbe molto probabilmene in difficoltà a giustificare i nuovi acquisti. La legge è chiara ed impone al giocatore di dichiarare le vincite, se poi si decide di infrangere la legge lo si fa a proprio rischio. I controlli risultano difficili perché non c'è un datore di lavoro che a sua volta redige una dichiarazione, come invece succede nel caso degli stipendi".
Una volta pagata la tassa alla vincita in Italia questa verrebbe a cadere portando i soldi in Svizzera?
"L'imposta preventiva vale solo per le vincite sul territorio svizzero, nel caso quindi di una vincita all'estero questa verrebbe a cadere".
Foto apertura archivio



