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Arresto Juilland, è polemica tra Bignasca e la RegioneTicino

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Arresto Juilland, è polemica tra Bignasca e la RegioneTicino
LUGANO - L'arresto di Francesco Juilland fa scattare la polemica tra laRegioneTicino e Giuliano Bignasca e il suo Il Mattino della domenica. Una polemica fatta di reciproche accuse e che si gioca tutta sulle pagine dei due giornali. Nell'editori...

LUGANO - L'arresto di Francesco Juilland fa scattare la polemica tra laRegioneTicino e Giuliano Bignasca e il suo Il Mattino della domenica. Una polemica fatta di reciproche accuse e che si gioca tutta sulle pagine dei due giornali. Nell'editoriale firmato oggi su laRegioneTicino, il direttore Matteo Caratti risponde alle critiche mosse ieri dal Nano sul suo giornale. Bignasca a titoli cubitali scriveva "Forza Patty" e criticava la RegioneTicino criticandola di "biechi e insipidi sfottò ai danni della Consigliera di Stato socialista per la sua  affollata vita sentimentale" ed esprimeva  la propria "incondizionata solidarietà a Patrizia Pesenti".

E la RegioneTicino questa mattina risponde al Nano, definendo le sue esternazioni "la soli­ta strumentalizzazione politica del fatto della settimana".

"Il presidente a vita della Lega -scrive Caratti - fin­ge che vi sia un problema in casa altrui per mascherare l’ennesimo suo inciampo. Chi è finito in carce­re per truffa è infatti un suo uomo di fiducia. Un uomo al quale Bi­gnasca ha offerto la possibilità di entrare in politica a più riprese (senza fortunatamente riuscirci) che pontificava dalle colonne del suo Mattino con una rubrica sett­i-manale. Fra le ultime esternazio­ni domenicali di Bignasca avete letto qualcosa riguardo al suo opi­nionista pluricandidato finito al fresco? Nossignori, la rubrica set­timanale (con tanto di foto) si è polverizzata come se nulla fosse e il nome di Juilland sembra non esser mai stato neppure scritto. Più facile concentrarsi sui trava­gli socialisti e amplificarli. Nulla di nuovo sotto il sole dirà qualcu­no. Certo nulla di nuovo anche perché se in casa leghista l’esem­pio vien dall’alto, bè c’è poco da stare allegri".

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