Caso Juilland: una lettera anonima dietro lo scandalo

LUGANO - È stata un'ex amica e compagna di Francesco Juilland a far emergere la truffa messa in atto da quest'ultimo (e dal padre) ai danni di alcune banche, per un totale di 4 milioni di euro, mediante l'utilizzo di polizze vita fasulle. Lo scrive quest'oggi il Caffè che spiega che sarebbe stata questa donna (che venerdì è stata interrogata a lungo dagli inquirenti) ad inviare una lettera anonima a laRegioneTicino, lettera dalla quale è poi scattata l'indagine che ha portato all'arresto del produttore cinematografico, di suo padre e di altre tre persone.
Intanto il Blick ha riportato sulle sue pagine la notizia secondo la quale Juilland sarebbe coinvolto in sette procedimenti giudiziari in California, su cui sta lavorando l'FBI. Il quotidiano riporta pure le dichiarazioni di un ricco texano a cui Juilland avrebbe sottratto 8 milioni di dollari.
Pesenti: "Solo una breve amicizia con Juilland"
"Ho conosciuto Francesco Juilland a fine agosto in una cena a Lugano. Ci siamo rivisti alcune settimane dopo, a settembre, e poi ancora qualche altra volta. Un'amicizia che è durata lo spazio di qualche settimana, non di più. Un periodo così breve che non è possibile stabilire una relazione": così Patrizia Pesenti, direttrice del DSS, spiega al Caffè la sua tenera amicizia con il produttore cinematografico. Un'amicizia, come dice lei stessa, durata molto poco, proprio per i fatti di cronaca che hanno visto Juilland protagonista.
"Sono scioccata da quanto è stato rivelato dalla stampa", spiega ancora Pesenti, che aggiunge: "Sono cosciente che il mio ruolo pubblico imponga una soglia di attenzione maggiore nelle relazioni che si intrattengono privatamente, ma - conclude la direttrice del DSS - non posso chiedere l'estratto del casellario giudiziale quando conosco una persona".





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