Licenziamenti alla Mercedes Benz, il racconto di un ex dipendente
PAMBIO - Ieri l'OCST ha alzato la voce e le testimonianze ricevute in redazione da ex dipendenti licenziati "per ristrutturazione" si sommano via via che il tempo passa. Tra le varie testimonianze c’è quella di Denis Iatarulo, giovane di 29 anni che è cresciuto professionalmente nella Mercedes di Pazzallo: "Ho 29 anni. Il signor Hoprecht, signore squisito, mi aveva assunto con l'idea di farmi crescere perché giovane. E io ero pieno di energia. Per cinque anni ho dato il massimo".
Poi però, un giorno come tanti altri è arrivata la doccia fredda: "La direzione mi ha comunicato, di punto in bianco che il mio rapporto di lavoro era finito. Devo essere sincero, dopo aver venduto una macchina un'ora e mezza prima sono rimasto scosso".
E Iatarulo ci spiega i motivi del suo stupore: "Avevo un portafoglio di 400 clienti" e poi aggiunge: "Me ne sono andato via senza dire niente anche perché non sono un tipo che non ha voglia di lavorare e il giorno stesso mi sono subito messo a cercare lavoro... Anche se ammetto che dopo 5 anni alla Mercedes non è stato facile l'idea di lasciare".
Un venditore che si impegna al massimo, appassionato, un portafoglio di 400 clienti. Le cause del licenziamento sono ancora difficile da spiegare, e alla domanda di chi si è preso i 400 clienti che lui aveva, Iatarulo azzarda una delle tante teorie che circolano nell'ambiente: "ci sono diverse teorie, ma penso che abbiano preso il posto conoscenti della direzione”.
La causa ufficiale del licenziamento è quella ormai in uso da parecchio tempo: "Ristrutturazione". Si è ristruttura quindi, ma Iatarulo aggiunge: "E hanno assunto nuovo personale. Tutto molto strano. E pensare che dopo due anni che lavoravo lì ero riuscito ad essere il secondo venditore del gruppo Mercedes. Ma la scusa per lasciarmi a piedi l'hanno trovata. Sono andati a riprendere i dati del primo anno di lavoro, anno in cui avevo appena iniziato. Lo sanno tutti che si vende poco appena arrivati".
Sulle accuse di mobbing – accuse che il garage Mercedes Benz respinge con sdegno – Iatarulo racconta che: "Arrivavano strane e-mail. A me è capitato che dopo le prime due settimane di un mese di agosto, in cui ero riuscito a vendere soltanto una macchina, mi arrivò un'e-mail nella quale mi si metteva pressione chiedendomi cosa stava succedendo e che ero l'unico ad aver venduto così poco. Non mi restò che rispondere che il mese non era ancora finito e di avere fiducia. E a fine mese le macchine vendute erano dieci, in linea con gli altri venditori".
Mobbing? Forse il termine è esagerato, ma a quel certo tipo di pressione psicologica si veniva compensati con una buona paga, come ammette Iatarulo: "Le paghe erano buone, eravamo pagati a provvigione e quindi si accettava un po' tutto, ma a lungo andare questi tipi di trattamento fanno male. Da quando sono a casa dalla Mercedes ho avuto qualche problema di salute. Ora va meglio. E' stato il nervoso che mi porto dentro. Ma si va avanti, anche se in me rimane molta amarezza".




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