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Medici sotto accusa: falso diploma all'Italiano e un processo in Pretura

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Medici sotto accusa: falso diploma all'Italiano e un processo in Pretura
LUGANO - Giornata nera ieri per l'immagine dei medici messa a dura prova attraverso due notizie riportate dalla stampa. Ad iniziare dal caso, anticipato in serata dal Quotidiano, del medico Nicola Donati che ha operato come capoclinica  all...

LUGANO - Giornata nera ieri per l'immagine dei medici messa a dura prova attraverso due notizie riportate dalla stampa. Ad iniziare dal caso, anticipato in serata dal Quotidiano, del medico Nicola Donati che ha operato come capoclinica  all'Ospedale italiano per dieci anni senza essere in possesso della quali­fica richiesta. Donati aveva sì terminato gli studi, ma non aveva realizzato la tesi di laurea, e dunque non poteva vantare il titolo Fmh. Al momento del concorso di assunzione - dieci anni fà - falsificò però il diploma. Il medico si è già presentato spontaneamente in Pro­cura per chiarire la sua posizione,  ed è stato licenziato ieri dall’Orl, che ha anche segnalato il caso al me­dico cantonale e alla magistratura.

Ma ieri è comparso in aula un altro medico che cinque anni fa operò un’anziana all’ospedale Civico, e sette mesi dopo fu rinvenuto nel corpo della paziente uno strumento chirurgico, di­menticato durante l’interven­to. Il medico - come scrive oggi laRegioneTicino - fece ricorso e ieri e la vertenza è giunta davanti alla Pretura penale a Bellinzona, dove oggi è attesa la sentenza del giudice Giorgio Bassetti.
La paziente fu sottoposta a un'isterectomia ( asporta­zione dell’utero) nel 2001. "In sala, ac­canto all’operatore - scrive laRegioneTicino -  come d’a­bitudine c’era un medico assi­stente, l’anestesista e una stru­mentista. Quest’ultima, pure accusata per lesioni colpose gravi, ha accettato la condanna mentre il capo- clinica – come detto – ha ricorso perché si ri­tiene innocente. Come ha ripe­tuto ieri, non è compito dell’o­peratore, al termine dell’inter­vento, controllare se tutti gli strumenti sono al loro posto".

 

 

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