La verità di Giovanni Frapolli

Dopo Bosco Gurin, Carì e Campo Blenio ora gestisce anche Airolo. Il "re dello sci" ticinese replica alle accuse che gli sono piovute addosso nelle ultime settimane ed espone i suoi progetti futuri.
AIROLO - "Frapolli ricatta chiunque avanzi critiche o pretenda giustizia (...). I ricatti di Frapolli si basano sulla minaccia di chiudere tutti gli impianti di cui è amministratore: minacce pericolose che dimostrano la fragilità del castello montato ad arte da Frapolli".
Parole dure, durissime, quelle usate dal deputato leghista Norman Gobbi, sulle colonne de "Il Mattino della domenica", per attaccare frontalmente l'imprenditore Giovanni Frapolli. Parole sintomatiche del clima di polemiche che s'é venuto a creare attorno agli impianti di risalita di Airolo, a seguito della decisione dell’amministratore fallimentare, avvocato Luca Guidicelli, di affidare la gestione a Giovanni Frapolli della Centri Turistici Montani SA.
Il "re dello sci" ticinese però non ci sta. E non le manda certo a dire: "Nessun ricatto. Bisogna raccontare le cose come stanno. Parlare di progetti. Verità. Non menzogne". Bene. Vediamo la sua verità, allora.
Contrasti e differenze
Giovanni Frapolli: "E' facile criticare. Ma pensi a Bosco Gurin. Nel 1998 lassù non c'era niente. La cifra d'affari era di 300 mila franchi. Oggi superiamo i 3 milioni. E questo è positivo. Anche al di là delle beghe e delle gelosie".
Dimissioni ritirate
Nei giorni successivi la minaccia di dimissioni di Giovanni Frapolli le prese di posizione dei vari Consigli di Amministrazione delle società che gestiscono gli impianti invernali di Bosco Gurin, Carì e Campo Blenio sono cominciate ad arrivare. Inoltre nessuno ha deciso di opporsi alla decisione di affidare a Frapolli la gestione degli impianti di Airolo. Ed i lavori di manutenzione necessari in vista dell’apertura degli impianti airolesi sono alle porte. Insomma, il puzzle di Frapolli si sta ricomponendo.
"Le dimissioni - ci conferma l'imprenditore - sono ritirate. Il mio progetto di gestire gli impianti e di metterli in rete con le altre stazioni in modo da soddisfare gli auspici espressi sia dal Cantone che dalla Confederazione può continuare".
Frapolli: l'ariete, non il proprietario
"Una cosa deve essere però chiarita una volta per tutte: io non sono l'azionista di maggioranza - ci spiega - sono solo il promotore, quello che apre le strade. Dietro di me ci sono degli azionisti che credono in me. Vede la differenza? Io creo dei gruppi di sostegno, un proprietario invece è da solo. E quando dico "noi vogliamo realizzare", parlo di un esercito di persone che lavorano con me".
Gi impianti ticinesi alla conquista di nuovi mercati
"Bisogna essere positivi - continua Frapolli - creare progetti e buttare novità sul tavolo. Poi portare collaborazione ed unione e realizzarli. Ma oggi il mercato ticinese non basta. Bisogna uscire da questo cantone e attingere al mercato lombardo e a quello piemontese, quello grigionese e quello urano. Per raggiungere questo obiettivo il Ticino deve essere unito. E quando lo sarà non si parlerà più di società separate, ma di un insieme di stazioni montane in Ticino. Per questo è nata la Centro Turistici Montani SA, una società che mette tutti attorno allo stesso tavolo. E quando avremo le basi potremo finalmente lavorare seriamente per risollevare le sorti dello sci ticinese".
In futuro: con la Ticino Card giornaliere dimezzate ad Andermatt, Sedrun, Disentis, San Bernardino e Splügen
"La mia idea - si lancia Frapolli - è questa: adesso stiamo cercado di creare compattezza attorno alle stazioni ticinesi. Poi andremo a discutere con Andermatt, Sedrun, Disentis, San Bernardino e Splügen. E se il progetto andrà in porto chi avrà, ad esempio, la Ticino Card (l'abbonamento stagionale che permette di sciare in tutte le stazioni ticinesi a prezzo modico, ndr.) potrà andare a sciare in queste stazioni pagando solo 20 franchi al giorno. E lo stesso varrà, al contrario, per chi sarà possessore di una stagionale in una di queste stazioni. Il beneficio, creando movimento tra le stazioni ticinesi, grigionesi ed urane, è comune".




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