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LUGANO

Truffa all'Abn Amro Bank, Michele Pizzato fermato negli USA

Al centro la sede della ABN Amro Bank a Lugano - foto Ti Press
Truffa all'Abn Amro Bank, Michele Pizzato fermato negli USA
LUGANO - "La magistratura germanica - scrive Il Giornale di Vicenza - vuole arrestarlo ed è trattenuto negli Stati Uniti dove le autorità devono decidere sull’estradizione. Doveva essere un semplice scalo tecnico all’aeroport...
LUGANO - "La magistratura germanica - scrive Il Giornale di Vicenza - vuole arrestarlo ed è trattenuto negli Stati Uniti dove le autorità devono decidere sull’estradizione. Doveva essere un semplice scalo tecnico all’aeroporto internazionale di Miami in Florida in attesa del volo per il Centroamerica. Invece la sosta per l’uomo d’affari vicentino Michele Pizzato si è trasformata in una sorta di trappola perché dalla polizia è stato trattenuto in un ostello, un centro di accoglienza per stranieri, perché è inseguito da un mandato di cattura. Gli è stato ritirato il passaporto ed è in attesa che la Corte Federale si pronunci sulla richiesta di estradizione delle autorità tedesche".

Il nome di Michele Pizzato, 54 anni di Arcugnano, per le cronache giudiziarie è legato ad alcune grosse inchieste sul traffico di oro e argento della procura di Vicenza e di alcune autorità europee.

"Pizzato - scrive ancora il giornale vicentino - è un abile e scafato imprenditore del settore orafo, proprietario fino a qualche anno fa di un banco metallo in Ticino, prima che dovesse togliere le ancore per un’inchiesta della magistratura elvetica su una presunta truffa da 173 milioni di franchi ai danni del colosso olandese del credito Abn Amro Bank. Per questa vicenda il processo a suo carico comincerà nelle prossime settimane a Lugano. Difficilmente comunque si presenterà perché sembra che il pm Bruno Balestra voglia chiedere l’arresto. Il suo presunto complice, il vicedirettore della Abn di Chiasso Rolando Bernardi, è già stato arrestato ed ha trascorso un anno e mezzo in carcere".

Tra il ’93 e il ’95 Pizzato avrebbe emesso un migliaio di assegni scoperti per un ammontare di quasi 35 milioni di franchi, parte intestati ad Andrea Rossi, con il quale era stato arrestato nell’aprile ’95 con l’accusa di traffico internazionale di lingotti d’oro e d’argento. E sempre per un traffico d’argento è stato indagato anche dalla magistratura di Mannheim.

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