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SVIZZERACaso Tinner, nessun colpo di scena

25.09.12 - 16:48
Urs e Marco condannati a 50 e 41 mesi di prigione, Friedrich a due anni con la condizionale
Foto Keystone Karl Mathis
Caso Tinner, nessun colpo di scena
Urs e Marco condannati a 50 e 41 mesi di prigione, Friedrich a due anni con la condizionale

BELLINZONA - Il Tribunale penale federale (TPF) ha pronunciato le pene richieste dal Ministero pubblico della Confederazione contro Friedrich Tinner e i suoi due figli.

Condannati Urs e Marco Tinner a 50 e 41 mesi di prigione, il padre a due anni con la condizionale, per violazione della legge federale sul materiale bellico. Sostanzialmente i giudici hanno accettato l'accordo richiesto dagli avvocati degli imputati.

 

La cronologia del caso

 

Anni Novanta: la Libia, con l'aiuto di Abdul Qader Khan - "padre" della bomba atomica pachistana - comincia un programma di armamento nucleare segreto con lo scopo di sviluppare centrifughe a gas destinate all'arricchimento di uranio.

1998-2003: presunta collaborazione dei tre ingegneri sangallesi Friedrich, Urs e Marco Tinner (padre e figli) con Qader Khan nel quadro del programma nucleare segreto libico. Urs è un dipendente dell'azienda malaysiana Scope, che funge da piattaforma per il commercio di centrifughe. (In realtà i rapporti con Khan sono cominciati prima, già nel 1975, ma l'indagine del giudice istruttore federale Andreas Müller la considera dall'entrata in vigore della legge sul materiale bellico, il 1 aprile 1998).

Giugno 2003:  i Tinner sono reclutati dalla CIA (secondo il giudice Müller; Urs Tinner ha sostenuto che la collaborazione con il servizio segreto USA era cominciata prima, nel 2000).

4 ottobre 2003: il cargo tedesco BBC China, diretto in Libia, appena entrata nel Mediterraneo è "dirottato" sul porto italiano di Taranto. A bordo vengono scoperti in cinque contenitori elementi destinati alla fabbricazione di tecnologia nucleare. Il sequestro mette fine al programma nucleare libico.

4 febbraio 2004: Khan riconosce di aver consegnato illegalmente tecnologia nucleare all'Iran, alla Libia e alla Corea del Nord. Grazie ai "servizi resi" per la fabbricazione della bomba pachistana, riceve la grazia dal presidente pachistano Musharraf.

Ottobre 2004-settembre 2005: i tre Tinner, un altro specialista elvetico residente in Sudafrica e un cittadino tedesco domiciliato in Svizzera vengono arrestati. Il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) apre un procedimento penale contro i Tinner per infrazione alla legge sul materiale bellico e alla legge sul controllo dei beni a duplice impiego (civile e militare).

Inizio 2006: il padre Friedrich Tinner viene rilasciato.

15 maggio 2006: gli Stati Uniti escludono la Libia dalla loro "lista nera" dei Paesi che sostengono il terrorismo e annunciano la piena ripresa delle relazioni diplomatiche fra Washington e Tripoli. In seguito gli USA ignorano le richieste di assistenza giudiziaria elvetiche per il caso Tinner.

27-28 luglio 2007: il ministro di giustizia svizzero Christoph Blocher discute a Washington del caso Tinner con il suo omologo Usa Alberto Gonzales.

27 agosto 2007: Il Consiglio federale rifiuta un'estensione del procedimento Tinner all'ambito dello spionaggio, verosimilmente su pressione degli Usa che vogliono "coprire" la CIA.

14 novembre 2007: il Consiglio federale, adducendo motivi di sicurezza e facendo uso del "diritto di necessità", decide la distruzione di un buon numero documenti annessi al dossier Tinner, in particolare i piani per la costruzione di armi nucleari.

13 marzo 2008: il giudice istruttore federale Andreas Müller, che ha appena rilevato il procedimento dalla Procura federale, conferma informazioni di stampa sulla distruzione dei documenti.

23/31 maggio 2008: il presidente della Confederazione Pascal Couchepin, il ministro della difesa Samuel Schmid e l'ex ministro di giustizia Christoph Blocher difendono la distruzione dei documenti.

29 maggio 2008: il Tribunale federale decide che i fratelli Tinner devono rimanere in detenzione preventiva.

3 luglio 2008: Christoph Blocher, la ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey e Samuel Schmid vengono ascoltati dalla delegazione delle commissioni della gestione del Parlamento.

8 agosto 2008: il Tribunale federale rifiuta il rilascio dei fratelli Tinner. La distruzione degli elementi più "sensibili" del dossier non giustifica, secondo i giudici federali, la liberazione. La Procura federale afferma che il governo ha ordinato la distruzione dei documenti su pressione americana.

2 settembre 2008: l'avvocato di Urs Tinner conferma che la famiglia ha ricevuto dalla CIA un milione di dollari. Il 24 agosto il "New York Times" aveva parlato di 10 milioni.

23 novembre 2008: l'avvocato di Urs Tinner presenta una denuncia contro la Confederazione alla Corte europea dei diritti umani. Criticata è la distruzione dei documenti ordinata dal Consiglio federale.

20 dicembre 2008: il Consiglio federale si augura che la delegazione delle commissioni della gestione non renda pubblico il suo rapporto sul caso Tinner. La delegazione non intende però sottostare a questa richiesta.

Dicembre 2008: dopo quattro anni Urs Tinner è rilasciato dalla detenzione preventiva. Suo fratello Marco è liberato nel gennaio 2009.

22 gennaio 2009: la delegazione delle commissioni della gestione pubblica il suo rapporto, nel quale giudica "sproporzionata" la distruzione di elementi di prova.

1 aprile 2009: copie dei documenti distrutti vengono scoperte negli archivi della Procura federale.

24 giugno 2009: il Consiglio federale decide che diversi documenti ritrovati saranno distrutti, dato cha riguardano la fabbricazione di armi nucleari. Intende comunque rendere accessibile alla giustizia e agli imputati buona parte del contenuto.

30 giugno 2009: la Delegazione delle commissioni della gestione chiede al Consiglio federale di tornare sulla sua decisione di distruggere i documenti.

1 luglio 2009: il Consiglio federale rifiuta la richiesta della Delegazione delle commissioni della gestione.

4 luglio 2009: il giudice istruttore che si occupa del caso Tinner, Andreas Müller, vuole avere accesso alla totalità dei documenti.

8 luglio 2009: il Consiglio federale rifiuta al giudice istruttore l'accesso ai documenti concernenti la tecnologia nucleare. Il presidente della Confederazione, Hans-Rudolf Merz, dice che questa decisione è definitiva.

9 luglio 2009: l'Ufficio federale dei giudici istruttori perquisisce i locali della Polizia giudiziaria federale e sequestra una cassaforte contenente la chiave che dà accesso ai controversi documenti, i quali restano sigillati. Il governo rimane fermo sulla sua decisione.

25 gennaio 2010: Il Tribunale federale stabilisce che il diritto di consultazione dei documenti segreti da parte dei giudici istruttori deve rimanere limitato: la scelta su cosa mostrare spetta al Consiglio federale.

21 dicembre 2010: Un rapporto di due esperti dell'Institute for Science and International Security (ISIS) di Washington, David Albright e Paul Brannan, critica severamente i governi svizzero e americano, come pure la CIA, per gli ostacoli posti all'inchiesta Tinner.

23 dicembre 2010: il giudice istruttore federale Andreas Müller presenta il suo rapporto d'inchiesta, chiede l'incriminazione dei Tinner per violazione della legge sul materiale bellico e rimprovera al Consiglio federale di aver pesantemente intralciato l'inchiesta, facendo distruggere il 98% dei mezzi di prova.

Gennaio 2011: in un libro pubblicato da due giornalisti americani ("Fallout - The True Story of the CIA'S Secret War on Nuclear Trafficking") si sostiene che la Svizzera è stata al medesimo tempo complice e vittima degli Stati Uniti: gli USA sono riusciti nel loro intento di far distruggere il dossier sulla vicenda, ma la CIA e il governo Bush hanno "annientato anche le possibilità di perseguire i responsabili di altri traffici di materiale atomico".

13 dicembre 2011: la Procura federale annuncia di aver trasmesso il dossier al Tribunale Penale Federale (TPF) di Bellinzona. Sulla base della procedura abbreviata prevista dal nuovo codice di procedura penale si è accordata con i tinner riguardo alle accuse e alla pena.

16 maggio 2012: il TPF fa sapere, senza motivazioni, che il processo Tinner, previsto per il 30 e 31 maggio, è aggiornato a data da definirsi.

18 settembre 2012: il TPF rivela il contenuto dell'atto d'accusa. L'MPC chiede 50 mesi di carcere per Urs Tinner, 41 per Marco e 24 con la condizionale per il padre Friedrich. Tenuto conto della lunga detenzione preventiva scontata, tra il 2005 e il 2009, i due fratelli non dovrebbero più tornare dietro le sbarre.

24 settembre 2012: il processo Tinner si apre davanti al TPF di Bellinzona in base alla procedura
abbreviata. gli imputati rimangono evasivi, in particolare sui rapporti con gli USA.

25 settembre 2012: il TPF pronuncia le pene richieste dal Ministero pubblico della Confederazione. Condanna Urs e Marco Tinner a 50 e 41 mesi di prigione, il padre a due anni con la condizionale, per violazione della legge federale sul materiale bellico.

Ats

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