Insider trading, aperti cinque procedimenti penali

Le persone coinvolte sono sospettate di aver sfruttato informazioni confidenziali relative alla quotazione azionaria di un'impresa svizzera, quotata in borsa
BERNA - Nell'ambito di un'operazione internazionale condotta ieri contro l'insider trading, sono state eseguite diverse perquisizioni anche in Svizzera. Lo comunica oggi il Ministero pubblico della Confederazione (MPC), che ha aperto procedimenti penali contro cinque persone.
Queste ultime sono sospettate di aver sfruttato informazioni confidenziali relative alla quotazione azionaria di un'impresa svizzera, quotata in borsa e attiva a livello internazionale, precisa la nota. Si tratta di SoftwareOne, come annunciato dalla stessa azienda nidvaldese fornitrice di servizi e consulenze informatiche: in una presa di posizione questa ha informato di essere stata oggetto di perquisizioni nei suoi uffici di Stans e di Lipsia (D) nell'ambito di una indagine su cinque dipendenti o ex dipendenti sospettati di insider trading. SoftwareOne, sottolineando di non essere da parte sua accusata di alcun reato, assicura di collaborare pienamente con le autorità.
Dalla Svizzera al Regno Unito - Gli interventi per abuso di informazioni privilegiate hanno avuto luogo oltre che in Svizzera anche in Germania e Regno Unito, ha aggiunto l'MPC.
Nei tre Paesi si sono svolte contemporaneamente perquisizioni domiciliari nelle abitazioni private degli imputati, nonché in diverse sedi dell'impresa. Le cinque persone accusate avrebbero ricoperto funzioni dirigenziali presso l'azienda in questione nel periodo rilevante ai fatti, nel 2024 o precedentemente.
L'impresa è quotata alla borsa svizzera e ha la sua sede centrale nella Confederazione. I procedimenti del MPC non sono rivolti contro la ditta stessa, sottolinea il comunicato.
Informazioni confidenziali - Nel 2024, l'azienda ha pubblicato due note prima dell'apertura della borsa, le quali hanno avuto un impatto negativo sulla quotazione delle sue azioni. Poco prima della diffusione dei comunicati, ognuno dei cinque imputati ha venduto grandi quantità di azioni dell'impresa.
Il MPC li sospetta di aver sfruttato le informazioni confidenziali oggetto dei comunicati (informazioni insider) per vendere tempestivamente le loro azioni, evitando così presumibili perdite patrimoniali per un importo fino a 2,49 milioni di franchi, viene indicato, aggiungendo che per gli imputati vale la presunzione di innocenza.
Gli interventi in Svizzera sono avvenuti in collaborazione con l'Ufficio federale di polizia fedpol. Quelli in Germania e nel Regno Unito si sono svolti sulla base di domande di assistenza giudiziaria internazionale rivolte dal MPC alle autorità dei rispettivi Paesi. Gli interventi sono stati coordinati da Eurojust (Agenzia dell'Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale).




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