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BASILEA

Dall'inseguimento al bus al gesto della gola tagliata, tensione contro Israele all'Eurovision

Una persona si è seduta davanti al bus di Yuval Raphael nella cerimonia di apertura. La delegazione ha deciso di sporgere denuncia
Dall'inseguimento al bus al gesto della gola tagliata, tensione contro Israele all'Eurovision
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Dall'inseguimento al bus al gesto della gola tagliata, tensione contro Israele all'Eurovision
Una persona si è seduta davanti al bus di Yuval Raphael nella cerimonia di apertura. La delegazione ha deciso di sporgere denuncia

BASILEA - Clima rovente attorno alla delegazione israeliana all'Eurovision Song Contest. Durante la manifestazione di apertura, il bus è stato inseguito e una persona ha provato a bloccarlo, venendo poi allontanata dalla polizia. L'emittente pubblica israeliana ha deciso di sporgere denuncia presso la polizia di Basilea per il gesto e ha chiesto l’identificazione della persona responsabile e la sua esclusione da tutte le attività connesse all’ESC.

La manifestazione e gli striscioni - Era attesa, durante l'apertura, una manifestazione di protesta non autorizzata, con un ampio dispiegamento di forze dell'ordine. Ma ci sono stati momenti di tensione. Il mezzo con a bordo la cantante Yuval Raphael, sopravvissuta al massacro compiuto da Hamas durante un festival musicale il 7 ottobre 2023, è stato accolto da striscioni, ad esempio uno con scritto «Welcome to Genocide Song Contest».

Seduta davanti al bus - All'altezza del Mittlere Brücke, i manifestanti hanno inseguito il bus ed una persona improvvisamente si è seduta davanti ad esso. La Polizia l'ha trascinata va.

Gola tagliata - Ci sono stati anche altri gesti forti. Un video, apparentemente girato all’interno di un tram, mostra una persona che mima il gesto di tagliarsi la gola. Sono troppo significativi, secondo la delegazione, per far finta di niente. Verrà quindi presentata una denuncia.

Il giornalista si sente al sicuro - Per contro, un giornalista al seguito degli artisti israeliani ha affermato di sentirsi oggi molto più tranquillo a Basilea rispetto allo scorso anno a Malmö. «L’anno scorso ho dovuto nascondere il mio microfono, qui invece mi sento molto più sicuro».

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