Ha incontrato oggi a Pechino il suo omologo cinese, parlando di dazi e accordo di libero scambio
PECHINO - Ignazio Cassis auspica che Stati Uniti e Cina trovino un accordo sul tema dei dazi attraverso il dialogo ma non si schiera da nessuna delle due parti, consapevole che americani, cinesi e Ue sono i tre maggiori partner commerciali della Svizzera, che non può «lasciarne da parte uno».
Il Consigliere federale a Pechino ha incontrato il suo omologo Wang Yi, cui ha detto che l'obiettivo di Svizzera e Cina è «convincere gli Stati Uniti a tornare a una discussione multilaterale nel rispetto reciproco», ha puntualizzato il consigliere federale nel corso di una conferenza stampa.
Alla domanda se sia stato discusso con la Cina un canale alternativo per evitare le tariffe doganali statunitensi, Cassis ha risposto che non è mai stato un argomento sul tavolo. Si dice ottimista per una soluzione di quello che definisce un incidente, insistendo sul fatto che la Svizzera necessita di rapporti commerciali ampi.
Assieme a Keller-Sutter e Parmelin, giunti a Washington per la riunione del Fondo monetario internazionale (FMI) e della Banca mondiale, è fare pressione sull'amministrazione del presidente Donald Trump per ottenere migliori condizioni sui dazi. In agenda è previsto anche un faccia a faccia con il segretario del Tesoro Scott Bessent. «Siamo in contatto», si è limitato a dire Cassis in merito alla trasferta dei due colleghi.
Intanto la Svizzera potrebbe trarre vantaggio dalla guerra commerciale in atto nella discussione di un accordo di libero scambio con la Cina, con maggiori margini di manovra.
Cassis ha dichiarato di aver ribadito al suo omologo cinese la volontà della Svizzera di compiere rapidi progressi nella modernizzazione dell'accordo. Il Consigliere federale ha parlato della «necessaria cooperazione tra tutti i Paesi del mondo per garantire il multilateralismo e un'economia efficiente». Non sono stati discussi punti specifici. Si è anche detto favorevole a un accordo tra l'UE e la Cina.