«La polizia doveva proteggerci dalla rabbia delle persone»

Gli attivisti di Renovate contestano la condanna ricevuta per i fatti accaduti a Friburgo
Gli attivisti di Renovate contestano la condanna ricevuta per i fatti accaduti a Friburgo
FRIBURGO - Si erano seduti, attorno alle 17, di fronte alla rotonda in faccia al Théâtre Equilibre, a Friburgo. Era il 22 dicembre 2023. L’obiettivo degli attivisti di Renovate Switzerland era chiaro: bloccare il traffico e, con il loro atto dimostrativo, porre l’attenzione sull’emergenza climatica in atto.
L'azione dimostrativa - Alcuni attivisti si sono incollati le mani sull’asfalto. La reazione, in quel frangente, da parte delle persone, fu piuttosto veemente: insulti, spintoni e sputi. Tanto che un attivista ha deciso di chiedere alla polizia, giunta sul posto, di “staccarlo” dalla strada così da potersi mettere al riparo.
«Dovevano proteggerci» - «Pensavo che il loro compito fosse quello di proteggermi: invece gli agenti sono rimasti impassibili mentre io venivo maltrattato», ha protestato un 21enne studente universitario. Il giovane, accanto alle accuse di passività mosse nei confronti della polizia, ha sottolineato il suo diritto di esprimere liberamente il suo pensiero, anche attraverso una manifestazione. Con queste affermazioni, il ragazzo intende contestare la condanna (sospesa) a 45 giorni di detenzione per perturbamento di pubblici servizi e impedimento di atti dell’autorità.
«Ho scelto consapevolmente di causare un disturbo» - Gli altri componenti del gruppo, condannati anche loro, hanno contestato la sentenza, sostenendo di non aver bloccato la circolazione dei bus pubblici (l’accusa principale mossa contro di loro). Per quanto riguarda, invece, la decisione di non lasciare il sito autonomamente come richiesto dalla polizia, il gruppo ha rivendicato la scelta. «Ho scelto consapevolmente di causare un disturbo e volevo che gli agenti intervenissero», ha aggiunto il più anziano degli attivisti.
«Agito per motivi onorevoli» - Sono tre le persone che hanno contestato la condanna ricevuta. I loro avvocati hanno ribadito il diritto dei loro assistiti a manifestare, aggiungendo come il disturbo arrecato non abbia superato i limiti tollerati dalla legge. Inoltre, hanno ribadito come gli attivisti abbiano agito per motivi «onorevoli».





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