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Gli stalker dovranno passare tre anni dietro le sbarre?

Tutti sono d'accordo nel punire chi perseguita una persona. Ma il disegno di legge, dopo essere stato approvato dalle Camere, ritorna in commissione.
20min/Michael Scherrer
Gli stalker dovranno passare tre anni dietro le sbarre?
Tutti sono d'accordo nel punire chi perseguita una persona. Ma il disegno di legge, dopo essere stato approvato dalle Camere, ritorna in commissione.

BERNA - Telefonate, pressione psicologica, lettere non desiderate e appostamenti sotto casa. Per le vittime, lo stalking è un pesante fardello da portare e sopportare. Soprattutto quando - dopo essersi rivolte alla polizia per chiedere aiuto - si sentono rispondere: «Non possiamo fare nulla, abbiamo le mani legate».

Camere federali - Attualmente, infatti, lo stalking non fa parte del codice penale, sebbene se ne discuta da parecchio. E, da questo punto di vista, dopo il Nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha approvato per 32 voti a 7 un progetto di legge in tal senso. Però, per appianare alcune divergenze emerse in questi mesi, la questione torna all’esame della commissione degli Affari giuridici del Nazionale.

Cos'è lo stalking - Lo "stalking" consiste nel perseguitare, molestare o spiare ripetutamente una persona. L'intensità e la ripetizione di tali atti possono farli diventare minacciosi per chi li subisce, limitare la libertà e condizionare le abitudini di vita delle vittime, incutendo paura.

Il disegno di legge - Il disegno di legge descrive il reato come stalking (pedinamento, spionaggio, ripetuti incontri inopportuni sul posto di lavoro o a casa), molestie (regali, contatti ripetuti per telefono o e-mail, social network) o minacce (tentativi di intimidazione, aggressione, invasione di abitazioni o di proprietà). Non fa differenza se l'autore del reato agisce nel mondo reale o attraverso la tecnologia informatica.

Fino a tre anni di carcere - Il perseguimento penale avrà luogo solo sulla base di una denuncia. Solamente la vittima può stabilire se la sua sicurezza o libertà è stata violata. In nessun caso si può avviare un procedimento contro la volontà della vittima. La pena prevista è fino a tre anni o con una multa.

La discussione - «La questione - spiega la deputata dell’UDC Nina Fehr Düsel - è se sia necessario introdurre un nuovo reato “separato” o se basti applicare una disposizione esistente. Come, per esempio, la coercizione». Per la consigliera nazionale dei Verdi Sibel Arslan, «l’attuale legge è inadeguata per proteggere le persone perseguitate».

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