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BERNAContagi in calo? L'UFSP: «Cure intense al limite»

17.11.20 - 14:22
Virginie Masserey e Andreas Stettbacher parlano ai media.
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Contagi in calo? L'UFSP: «Cure intense al limite»
Virginie Masserey e Andreas Stettbacher parlano ai media.
Segui la conferenza stampa da Berna.

BERNA - Le misure contro il Coronavirus stanno iniziando a dare i risultati sperati? È per rispondere a questa domanda (ma non solo), che l'Ufficio federale della sanità pubblica ha indetto per le 14 una conferenza stampa da Berna.

Anche questa volta a parlare sono gli esperti Virginie Masserey, capo della sezione contro le infezioni dell'UFSP e Andreas Stettbacher, incaricato del Consiglio federale per il servizio sanitario coordinato.

Ricordiamo che nelle ultime 24 ore sono stati registrati 4560 nuovi casi di coronavirus in Svizzera. Ieri ne erano stati segnalati 12'839 (ma il dato di lunedì, come sempre, abbraccia le 72 ore precedenti).

«Situazione ancora preoccupante» - A prendere la parola per prima è Masserey, che da subito commenta questi dati. «Il numero di nuove infezioni è ancora alto - sottolinea -. La situazione continua ad essere preoccupante». Secondo l'esperta, se è vero che nelle unità di terapia intensiva i posti non sono ancora esauriti, non è il momento di adagiarsi sugli allori. Quindi ricorda, per l'ennesima volta, l'importanza di attuare le misure note quali l'evitare contatti, rimanere a casa, lavarsi le mani.

Restano pochi posti letto - Stettbacher conferma quanto sopra spiegando come, attualmente, vi siano ancora 5'322 letto per malati acuti e 240 posti di terapia intensiva. «Resta libero quindi il 24 per cento di tutti i letti per pazienti acuti e il 21 per cento per la terapia intensiva», spiega.

In entrambi i casi, le richieste continuano ad aumentare. In questo momento, il 60,2% di tutti i pazienti nelle unità di terapia intensiva soffre di Covid-19.

Arriva quindi il momento delle domande:

Perché il tasso di mortalità è così alto?
Masserey: «Il coronavirus è una malattia grave con importante tasso di moralità per i pazienti ad alto rischio».

I provvedimenti del Consiglio federale hanno portato agli effetti sperati?
Masserey: «Le misure attuali non hanno ancora un effetto sufficiente. Ma hanno portato a un calo del numero di infezioni che non dovrebbe aumentare più esponenzialmente. Quindi partiamo dal presupposto che il rallentamento sia dovuto alle misure. Ma ciò che è decisivo è il comportamento della popolazione».

Perché la Svizzera attua misure meno rigorose rispetto ai paesi vicini?
«Non ci sono ricette magiche», replica Masserey. «Ciascuno degli Stati prende le proprie decisioni».

L'UFSP progetta le infrastrutture per i vaccini?
Il vaccino della Pfizer-Biontech deve essere conservato a meno 70 gradi Celsius. Un giornalista chiede se l'UFSP stia lavorando per fornire l'infrastruttura necessaria alla distribuzione di tale materiale.

Masserey ha risposto affermativamente. Stettbacher ha aggiunto che anche l'esercito potrebbe svolgere un ruolo in questo senso. Quindi ha aggiunto che si sta valutando dove conservare il vaccino e in quali quantità debba essere conservato.

Perché la Svizzera si sta trattenendo dall'uso dei test rapidi?
Masseray: «Non si può ancora trarre conclusioni definitive sui test rapidi. Ci vuole ancora tempo e molto deve ancora essere organizzato al tal proposito».

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COMMENTI
 

Volpino. 3 anni fa su tio
Mi sa che se permetterebbero i self-test come in Italia la curva dei contagi sarebbe esponenziale, ma a questo punto sarebbe la popolazione a smentire le loro statistiche. L'importante è presentare una crescita lineare per scongiurare il Lockdown totale ...
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