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Crediti Covid trasferiti all'estero: sospetti di una frode milionaria

Il Ministero pubblico vodese ha avviato un'inchiesta. Una persona si trova in detenzione preventiva
Tipress (archivio)
Crediti Covid trasferiti all'estero: sospetti di una frode milionaria
Il Ministero pubblico vodese ha avviato un'inchiesta. Una persona si trova in detenzione preventiva
LOSANNA - Il Ministero pubblico del canton Vaud ha aperto un'inchiesta su un presunto utilizzo fraudolento di fondi destinati all'emergenza Covid-19. Secondo quanto viene riferito in una nota odierna, oltre un milione e mezzo di franchi sarebbe ...

LOSANNA - Il Ministero pubblico del canton Vaud ha aperto un'inchiesta su un presunto utilizzo fraudolento di fondi destinati all'emergenza Covid-19. Secondo quanto viene riferito in una nota odierna, oltre un milione e mezzo di franchi sarebbe stato trasferito all'estero.

Una vasta operazione è stata condotta lo scorso 19 maggio. Le autorità hanno interrogato e arrestato diverse persone, sospettate di aver ottenuto in modo fraudolento i crediti messi a disposizione dalla Confederazione per fronteggiare e attenuare le pesanti conseguenze economiche generate dalla pandemia.

Una persona in detenzione preventiva - Gli autori della presunta frode sono cittadini svizzeri di origine turca. Il sospetto è che abbiano ottenuto i crediti attraverso dichiarazioni fasulle. Oltre alle perquisizioni effettuate, la procura e la polizia cantonale vodese informano che numerosi conti sono stati bloccati. Inoltre, per una delle persone arrestate è stata ottenuta anche la detenzione preventiva.

A segnalare la presunta irregolarità della situazione alla giustizia vodese è stato l'Ufficio di comunicazione in materia di riciclaggio del denaro, in seno all'Ufficio federale di polizia (MROS). Questo era stato a sua volta sollecitato «dalle comunicazioni provenienti da un importante istituto bancario che partecipa al programma» di concessione dei crediti Covid-19.

Pochi casi sospetti di abuso (fonte ats)

La facilità di accesso ai crediti in questione aveva già stuzzicato l'immaginazione di potenziali truffatori nel canton Zurigo. A metà maggio erano stati effettuati accertamenti su una trentina di richieste di credito.

Lo scorso 15 maggio la Segreteria di Stato dell'economia (SECO) aveva rivelato che i sospetti di abuso erano solo 36 sulle 123'000 imprese in grave difficoltà che avevano ottenuto i crediti Covid-19.

Al programma di crediti partecipano 123 banche. Circa 123'000 imprese - fino a una decina di giorni fa - avevano ottenuto liquidità per circa 14,6 miliardi di franchi (sui 40 miliardi messi a disposizione della Confederazione) e l'ammontare medio dei crediti accordati era di 110'000 franchi. Per somme superiori ai 500'000 franchi e fino a 20 milioni ci sono solo poche centinaia di domande.

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