A Buchs (SG) è richiesto un obolo per ogni chilo, il comune e le aziende di smaltimento si giustificano: «Mercato difficile e saturo»
BUCHS - «Purtroppo a causa di un mercato difficile, non possiamo più accettare carta e cartone gratuitamente». È questa la frase appesa con un cartello in bella vista su di un container della carta in un'area di raccolta di Buchs (SG).
Gli abitanti del comune da 11'000 abitanti, riporta 20 Minuten, devono pagare una tassa di 10 centesimi per chilo che vanno riposti in una cassettina, anch'essa fissata al contenitore in metallo.
Anche se si tratta di un contributo relativamente esiguo, sono diversi gli abitanti che non ci vedono più dalla rabbia. E gli sfoghi, come spesso capita, finiscono sui gruppi locali di Facebook in cui i messaggi si sprecano: «È uno scherzo?», «Se lo paghi, lo scemo sei tu», «È una follia che ai piccoli venga chiesto di pagare per gli imballaggi smaltiti dai grandi», «Tra sei mesi finiremo per pagare anche vetro e lattine».
La cosa che fa storcere il naso è che il ritiro della carta nei pressi del domicilio rimane gratuita: «In effetti è una cosa parecchio strana», commenta il lettore Stefan Walser che ha anche scattato le foto del cassonetto stipato che potete vedere nell'articolo, «in ogni caso dubito che questa faccenda possa considerarsi conclusa».
Ma Buchs non è il solo comune ad aver introdotto l'obolo, lo fanno anche altri nella Valle del Reno. Questo perché, ormai, le società di riciclaggio da carta e cartone non riescono più a trarre profitto: «Il mercato è saturo», conferma Robert Moser co-proprietario dell'azienda locale Moser Recycling di Altstätten (SG) intervistato dal quotidiano locale Rheintaler.